Nell’ambito del programma di assemblee pubbliche concordato dalla USL Umbria 1 con i sindacati SPI CGIL, FNP CISL, UIL Pensionati, il 19 marzo presso l’ospedale di Città di Castello si è svolto il quarto incontro con la popolazione per un confronto aperto sui temi e le criticità della sanità in Alto Tevere. Hanno partecipato il direttore generale della USL Umbria 1 Giuseppe Legato, la direttrice del Distretto sanitario Alto Tevere Daniela Felicioni, il direttore del presidio ospedaliero Silvio Pasqui, Graziano Massoli e Alessandro Piergentili (Cgil), Antonello Paccavia e Silio Pascolini (Cisl), Piergiovanni Egidi (Uil), il sindaco di Umbertide Marco Locchi e l’assessore del Comune di Città di Castello Mauro Alcherigi. Tra le questioni più sensibili sollevate dai cittadini liste di attesa e Pronto Soccorso, domiciliarità e non autosufficienza, RSA, ospedali e in generale l’esigenza di una maggiore comunicazione con la popolazione.
“Nonostante quest’anno dovremo lavorare con le stesse risorse del 2014 – ha detto il direttore generale Giuseppe Legato – grazie ai nostri conti in ordine che ci hanno permesso di contrarre un mutuo e alle risorse erogate dalla Regione, abbiamo potuto programmare investimenti in tecnologie, per un valore destinato a questo territorio di 3milioni e 700mila euro, con cui acquisteremo anche una nuova TAC, un nuovo acceleratore lineare (1.700.000 euro) che affiancherà quello già in dotazione e la MOC per l’ospedale di Umbertide. Inoltre, è in programma la riorganizzazione logistica e il potenziamento dell’ambulatorio odontoiatrico, che in poco meno di quattro anni ha avuto un forte sviluppo in termini di qualità e quantità di prestazioni effettuate cosa importante per le famiglie soprattutto in questi anni di difficoltà economica”.
Per quanto riguarda la preoccupazione espressa sulla sostenibilità generale del sistema sanitario, l’azienda continua ad attuare una politica di spending review volta a recuperare risorse da destinare al mantenimento dei servizi e ai nuovi bisogni: tecnologie, farmaci innovativi e costosissimi, forme di assistenza tutelare soprattutto per la popolazione anziana e non autosufficiente. In particolare la RSA di Città di Castello ha dato ottimi risultati in termini di aiuto alle famiglie e di appropriatezza di occupazione dei letti di degenza ospedaliera. Attivata a maggio del 2014 con 16 posti letto, nel 2014 ha accolto 134 pazienti per lo più provenienti da medicina, ortopedia, neurologia, oncologia ma anche dal domicilio, per un totale di 2267 giornate di presenza. È imminente l’attivazione di altri 10 posti letto di RSA anche all’ospedale di Umbertide.
Sulle liste di attesa, che in Alto Tevere presentano criticità solo su poche prestazioni specialistiche, è stato sottolineato che il piano regionale di abbattimento dei tempi di attesa sta dando già buoni risultati. “Questo – ha precisato la dottoressa Feliconi – grazie all’aumento dell’offerta, alla presa in carico da parte del CUP degli assistiti che hanno prenotazioni lunghe sulle prestazioni programmabili a 180 giorni (Rao P), e alla presa in carico diretta da parte dei Servizi (con agende differenziate) per i controlli dei pazienti complessi cronici (es. oncologia, nefrologia, diabetologia). I cittadini sono chiamati in causa affinché si abituino a disdire gli appuntamenti a cui non si presentano, un fenomeno che incide ancora dal 15 al 20%. E inoltre, come sottolineato anche dai rappresentanti sindacali e dai cittadini presenti, occorre lavorare sulla medicina di base (medici di medicina generale e di continuità assistenziale) per continuare a ridurre l’inappropriatezza sia delle richieste di prestazioni sia degli accessi al Pronto Soccorso, che generano tempi di attesa lunghi e disagi per gli utenti.
Il distretto dell’Alto Tevere ha intrapreso una importante riorganizzazione dei servizi per migliorare tempi di attesa e modalità di prenotazione e per agevolare i percorsi di accesso ai servizi. Di qui la collaborazione con le farmacie, la riorganizzazione logistica e degli orari del Cup di Città di Castello, il nuovo sistema di prenotazione al Punto Prelievi, il trasferimento di alcuni servizi nella nuova sede in via del Salaiolo, ma anche la refertazione on line che sul territorio è attiva già da un anno. Per il piano sulla non autosufficienza il distretto ha già iniziato un confronto con i Comuni della zona sociale 1 e prosegue la formazione dei care giver, familiari e badanti, che devono gestire i pazienti al domicilio. In termini di prevenzione, sono stati concordati piani d’intervento volti a migliorare l’adesione agli screening oncologici (senologici e del colon retto) che comunque è già molto buona: il 75% a livello aziendale, il 71% in Alto Tevere.
L’ospedale di Città di Castello ha raggiunto tutti gli obiettivi della programmazione, con un aumento dell’indice di utilizzo, degli interventi chirurgici e dei parti (+40 nel 2014), a fronte di una ulteriore riduzione dei cesarei. Sono stati nominati i direttori di struttura complessa, a cui si aggiungono, come precisato dal dottor Pasqui, due assunzioni al Pronto Soccorso e la stabilizzazione di personale medico e infermieristico. Ed entro la fine dell’anno sarà sistemata la palazzina esterna consentendo una migliore dislocazione di alcuni servizi. In grande trasformazione invece è l’ospedale di Umbertide. Lo ha detto il sindaco Locchi che ha ricordato l’arrivo della MOC e l’imminente attivazione della RSA per l’assistenza intermedia postacuzie. In merito all’assistenza extrainfermieristica durante il ricovero ospedaliero, l’Azienda ha già predisposto una regolamentazione, ma restano da implementare i sistemi di controllo.
Nel sottolineare che la sanità del territorio è buona e che i servizi essenziali sono tutti garantiti, l’assessore Alcherigi si è soffermato sulle liste di attesa e sul potenziamento del servizio di Odontoiatria, che in questo periodo di impoverimento e di invecchiamento della popolazione riveste un ruolo fondamentale. Sull’utilizzo del vecchio ospedale di Città di Castello come sede di una Casa della Salute l’azienda non può pronunciarsi perché resta una partita regionale.
Il tema della comunicazione è stata al centro degli interventi dei cittadini. “Occasioni di incontro come queste – ha concluso Pascolini a nome di tutti – sono importanti e vanno ripetute”. D’accordo e disponibile Legato, che ha ribadito: “Oltre che per dare informazioni che spesso non raggiungono la popolazione, siamo qui proprio per ascoltare la voce dei cittadini. Non soltanto la comunicazione deve essere rafforzata, ma tra i nostri obiettivi c’è anche una riorganizzazione dei servizi affinché siano più vicini ai bisogni e alle abitudini dei cittadini”.