A Città della Pieve il Centro DAI della USL Umbria 1, attivo dal 2010 e diretto dalla dottoressa Laura dalla Ragione, ha inaugurato quest’anno una nuova attività rivolta ai giovani ospiti del Centro, che durante il periodo estivo accoglie pazienti dai 12 ai 19 anni con problemi di obesità e disturbo da alimentazione incontrollata. Si tratta dell’ippoterapia, che i ragazzi svolgono presso il Centro Ippico Il Cavacchione di Città della Pieve.
Spesso oggetto di bullismo ed emarginazione da parte dei loro coetanei a causa del loro sovrappeso, questi ragazzi arrivano al Centro con problemi di apatia, insicurezza e ritiro sociale; ed ecco che il rapporto con il cavallo, animale dalle straordinarie doti di intelligenza e sensibilità, aiuta il lavoro terapeutico sviluppando nei ragazzi sentimenti di fiducia, di sano attaccamento, di rapporto emotivo. L’attività di ippoterapia si inserisce quindi all’interno di un programma multidisciplinare che, come ricorda il dottor Simone Pampanelli, endocrinologo del Centro DAI, non lavora solo sulla perdita di peso, ma su un approccio a 360 gradi che cerca di restituire armonia nel corpo e nella mente. Purtroppo anche nella nostra Regione il problema dell’obesità infantile e adoscenziale è molto preoccupante e il lavoro del Centro Dai costituisce un presidio importante, vista l’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento specializzato.
Le parole di Alessia, una paziente di 15 anni ricoverata, ci aiutano a capire meglio come può essere utile tale terapia: “L’ippoterapia non è solo una giornata di divertimento, lì si impara a prendersi cura di qualcuno, a dargli attenzione, a volergli bene. Il legame che si crea è bellissimo, ti fa riconoscere di avere qualcosa da dare all’animale, qualcosa di buono, perché quando soffri di Disturbi Alimentari in te non trovi niente di positivo. Un giorno spazzolando il cavallo mi sono resa conto di sorridere dopo molto tempo”.
Partecipa al progetto anche l’associazione ALICE che offre supporto nel trasporto dei ragazzi, testimoniando come il Centro sia ormai molto radicato nel territorio pievese e come questa rete di alleanza territoriali possa portare a risultati davvero importanti per il disagio giovanile.