Cultura, sport, mondo economico, spettacolo, istituzioni e, naturalmente, salute. Assume sfumature nuove “Ottobre Rosa”, iniziativa di sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al seno, che oramai da alcuni anni vede tra i protagonisti l’Azienda Usl di Modena. Il decimo mese dell’anno sarà arricchito da moltissime iniziative che toccheranno diverse località e situazioni decisamente eterogenee: teatri, piazze, stadi, ma anche mercati, tutti luoghi della vita quotidiana. Uno slogan semplice: Ricordati di Te e un piccolo foulard di colore rosa che riporta anche il logo, un fazzoletto con un nodo, connoteranno l’intero percorso. Il tema della prevenzione è fondamentale e per questo dobbiamo fare ogni sforzo affinchè la cultura della prevenzione si diffonda il più possibile, anche al di fuori dei luoghi sanitari. Da ciò è scaturita la scelta di sperimentare strade nuove, cercando di andare incontro alle persone e più in generale all’intera comunità.L’ha spiegato il direttore generale dell’azienda Usl di Modena, Giuseppe Caroli.
Con circa 40 mila casi all’anno, 152 ogni 100 mila, il tumore al seno in Italia colpisce una donna su dieci ed è tra le patologie di natura oncologica, la più diffusa tra le donne. Nella provincia di Modena, dato del registro tumori, i nuovi casi sono stati 528 nel 2006, con un indice complessivo di sopravvivenza dell’88 per cento. Una percentuale lusinghiera quest’ultima che conferma l’importanza di una diagnosi precoce per ottenere un esito positivo nel decorso della malattia. Serve un gioco di squadra indispensabile per aumentare le possibilità di guarigione. Un gioco di squadra che deve coinvolgere la sanità e i cittadini ha aggiunto Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Ottobre Rosa quest’anno si arricchisce perciò di tante novità che si sommano con le iniziative consolidate, che coinvolgono il mondo del volontariato e diversi Comuni della provincia che illuminano alcuni monumenti di rosa.
Riassumerle tutte in poche righe è impossibile anche perchè le risposte degli interlocutori ai quali l’Azienda ha chiesto collaborazione a rappresentanti del mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e dell’economia – sono state tutte caratterizzate da grande disponibilità, tanto che alcune iniziative, ora in fase di definizione, sono scaturite da loro indicazioni. Un lavoro work in progress che ha anche le qualità di laboratorio rispetto al coinvolgimento del territorio. Ci limitiamo ad alcuni esempi che ben evidenziano lo spirito plurale delle nuove iniziative. Diverse associazioni imprenditoriali Confindustria, CNA, Lapam-Licom, Ascom Confcommercio, Confesercenti hanno offerto spazi sui loro siti e sulle loro riviste, per raccontare di Ottobre Rosa.
Emilia Romagna Teatro mette a disposizione il Teatro delle Passioni per allestire lo spettacolo Non rinunciare di Fabio Marsili, commedia che ha tra le attrici protagoniste alcune ex pazienti.
Iniziative di sensibilizzazione sono poi previste al Teatro Comunale di Modena, in occasione del balletto Romeo e Giulietta prima dello spettacolo, la volta sarà illuminata di rosa e agli spettatori sarà consegnato del materiale informativo. Poi al Teatro Michelangelo si parlerà, a margine della commedia “Divorzio a sorpresa” con Paola Gassman, verrà dedicato uno spazio per spiegare le finalità dell’iniziativa. Diverse anche le situazioni che toccano il mondo dello sport, a partire dal coinvolgimento della pluricampionessa mondiale di pattinaggio a rotelle, specialità coppia danza, Enrica Gasparini che ha accettato di prestare la propria immagine per aumentare la visibilità della campagna. L’11 ottobre, in occasione della Maratona d’Italia, un gruppo di donne, tra le quali anche ex pazienti, indosseranno un fazzoletto di colore rosa, che riporterà lo slogan “Ricordati di te”. Restando in ambito sportivo, il 17, prima della partita di Modena-Frosinone, i calciatori, accompagnati da un gruppo di bambini, entreranno in campo con uno striscione rosa che ricorderà l’iniziativa.
Una tappa di Ottobre Rosa Ricordati di Te è prevista anche al mercato del lunedì, al Parco Novi Sad di Modena, grazie al Consorzio il Mercato. Tra le note più originali da ricordare anche una maratona radiofonica, promossa in collaborazione con Modena Radio City-Radio Pico. Dodici ore di musica al femminile, con diretta da Piazza Grande e tante interviste alle donne.
Il gran finale andrà in scena a Sassuolo, al Teatro Carani, messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Il 29 ottobre si svolgerà uno spettacolo che avrà come protagonisti artisti di fama nazionale, come la cantante Paola Turci, la cabarettista Emanuela Aureli e i ballerini Natalia Titova e Samuel Peron.
Vorremmo potenziare un modello che va incontro alle persone cercando di essere contemporaneamente in più luoghi, tra loro diversi, profondamente eterogenei. Quest’anno grazie al lavoro dei tanti che, all’interno e al di fuori dell’azienda, ci hanno aiutato, “Ottobre Rosa-Ricordati di te” assume nuove sfumature e getta giù le basi per nuovi sviluppi. Un grazie particolare va a alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena che, anche in questa occasione ci ha dato il suo sostegno. Voglio però davvero ringraziare tutti perchè l’abbraccio èstato corale e spontaneo – ha concluso Giuseppe Caroli.
Tra le iniziative allo studio da ricordare un progetto che prevede il coinvolgimento delle donne che lavorano nelle forze armate, per creare un percorso personalizzato in particolare per quelle che, per ragioni di servizio, con una certa frequenza cambiano sede di lavoro.
I NUMERI PRINCIPALI
In Italia una donna su 10 si ammala di tumore della mammella. Da circa un ventennio, nonostante l’aumento annuale di nuovi casi, si sta registrando nei Paesi industrializzati una sia pur lenta ma continua diminuzione della mortalità. E questo grazie a una corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione verso la diagnosi precoce, che si è rivelata strategicamente importante e determinante per il successo di guaribilità.
A fronte di circa 40.000 nuovi casi anno di cancro della mammella, la disponibilità di raffinate tecniche di diagnostica strumentale e di terapie innovative, ha permesso di registrare, per la prima volta, un abbattimento della mortalità al di sotto dei 10mila casi l’anno (9.045), con un contestuale progressivo miglioramento della qualità di vita.
La costante conoscenza della problematica – che deve coinvolgere medici di famiglia, ricercatori, medici specialisti e le stesse donne – ha reso questa malattia sempre più curabile e, quindi, guaribile.