Terni, 26 giugno 2019 – In relazione alla possibile criticità collegata al picco di calore e alle alte temperature previste nei prossimi giorni, la direzione dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni ha adottato le misure previste dalle “Linee di indirizzo regionali per la prevenzione e la gestione degli effetti del caldo sulla salute” (delibera n. 739 del 23 giugno 2014). In particolare, a tutti i professionisti dell’Azienda è stato raccomandato di segnalare tempestivamente qualsiasi eventuale disservizio di climatizzatori e impianti elettrici e idraulici ai referenti dell’ufficio tecnico, affinché possa essere immediatamente attivata la squadra di tecnici che per i prossimi 7 giorni sono stati messi a disposizione h24 dalla ditta appaltatrice del servizio.
La direzione ricorda inoltre che in questi casi, oltre a quanto definito dalla Regione Umbria e in accordo con la Azienda USL Umbria 2, è operativo il piano PEIMAF cioè l’insieme di procedure previste in caso di maxi-afflusso di persone al Pronto Soccorso e al DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione).
Per quanto riguarda i ricoveri riconducibili in qualche modo al caldo, al momento il trend è solo in leggero aumento rispetto all’anno scorso. Nelle ultime due settimane, su una media giornaliera di 115 accessi al Pronto soccorso, si sono registrati circa 2 casi al giorno che erano legati, a parte un caso di vera disidratazione, ad una riacutizzazione di patologie croniche in soggetti anziani (scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria e renale).
caldo: bartolini incontra commissari straordinari delle ausl e delle aziende ospedaliere
(aun) – perugia 26 giu. 019 – Le alte temperature registrate e previste dagli esperti per i prossimi giorni possono produrre degli effetti negativi. Con l’obiettivo di prevenire e ridurre eventuali problemi derivanti dalla prima ondata di caldo di questa estate – che è prevista sulla nostra regione in particolare nei giorni di domani, giovedì 27 giugno e dopodomani – e prepararsi a quelle che potranno sopraggiungere nei mesi di luglio, agosto e settembre, l’assessore regionale alla Salute, Antonio Bartolini, ha incontrato stamani a Villa Umbra i commissari straordinari delle Ausl e delle Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni.
“L’obiettivo dell’incontro – ha detto Bartolini – è quello di allertare i soggetti di riferimento affinché siano messe in pratica tutte le misure necessarie stabilite dalle linee di indirizzo regionali per la prevenzione e la gestione degli effetti del caldo sulla salute dei cittadini. Si tratta di una serie di azioni – ha precisato – ribadite nella delibera quadro adottata dalla Giunta regionale nel 2014 e che verranno applicate da subito visto che ci troviamo ad affrontare la prima ondata di calore della stagione estiva 2019. Infatti, lo scopo della riunione di oggi è proprio quello di invitare i responsabili delle aziende sanitarie e ospedaliere della nostra regione all’attivazione di tutte le misure previste dalla normativa regionale”.
In base alle “Linee di indirizzo regionali per la prevenzione e la gestione degli effetti del caldo sulla salute”, adottate in base alla delibera n. 739 del 23 giugno 2014, sono considerati potenziali soggetti a rischio innanzitutto gli anziani con più di 65 anni, che hanno condizioni fisiche generalmente più compromesse, in particolare chi soffre di malattie cardiovascolari, ipertensione, patologie respiratorie croniche, insufficienza renale cronica, malattie neurologiche. Tra le persone maggiormente vulnerabili, inoltre, vengono inclusi i neonati e i bambini al di sotto di un anno, i malati cronici, le persone non autosufficienti, quelle che assumono farmaci o sostanze in grado di modificare la percezione del calore o la termoregolazione, gli obesi.
Sono quattro i livelli definiti e che corrispondono a un tipo di rischio per la salute. Si va dallo 0, normale, all’1 di “attenzione”, al livello 2 di “allarme” quando sono previste temperature elevate o un’ondata di calore di almeno 48 ore nelle successive 72 ore, fino al livello 3 di “emergenza”, in cui le condizioni meteo di rischio sono previste per tre o più giorni consecutivi. Lo “stato di emergenza calore” fa scattare servizi per la protezione della popolazione, compresa l’eventuale accoglienza delle persone a rischio in ambienti adeguati, e misure di sorveglianza e assistenza.
Il funzionamento generale dell’organizzazione messa in atto negli scorsi anni ha anche evidenziato che la tutela della popolazione, ed in particolare dei soggetti suscettibili delle ondate di calore, ha fatto leva sulla stretta collaborazione tra i Distretti Sanitari e i Servizi Sociali dei Comuni, che hanno erogato servizi e attivato una sorveglianza costante attivando dei Piani calore locali fortemente indirizzati alla prevenzione e tesi a rafforzare il welfare locale. Le “Linee di indirizzo regionali” quindi, si confermano come lo strumento più idoneo per razionalizzare maggiormente la funzione, perché promuove i Piani calore locali e valorizza le strutture delle AUSL e dei Comuni sul territorio e ne focalizza l’attenzione sull’identificazione e sull’assistenza dei soggetti suscettibili alle ondate di calore, attraverso la predisposizione di misure e azioni appropriate e proporzionate, tese a prevenire disagi e rischi. Al Servizio Programmazione socio-sanitaria dell’assistenza distrettuale ed ospedaliera è confermata la funzione di Centro di riferimento locale (C.L.), responsabile del quale è il Dirigente stesso del Servizio.
Pur individuando alcune fasce particolarmente a rischio, come gli anziani, i bambini e le persone con problemi di salute, va ricordato che il caldo eccessivo può avere effetti negativi sulla salute di tutti i cittadini e, di conseguenza, è consigliabile di evitare di fare attività fisica nelle ore più calde, di indossare abiti adatti alle condizioni climatiche, di bere molta acqua e ridurre alcolici e caffeina, mangiare frutta e verdura, tenere a portata- soprattutto per gli anziani – i numeri telefonici da contattare in caso di emergenza.