Nell’ambito del programma di formazione e aggiornamento degli operatori sanitari, il 20 novembre, nelle aule di formazione dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Ternisi è svolto un evento formativo interamente dedicato alla legionella, il batterio reso noto nell’ultimo anno dalla cronaca nazionale, che si trasmette attraverso l’acqua e che può causare gravi polmoniti e insufficienze respiratorie fatali. I due recenti focolai epidemici verificatisi in Lombardia dimostrano come la malattia da legionella rappresenti un importante problema di salute pubblica, che ogni organizzazione sanitaria deve essere pronta a saper gestire nel migliore dei modi in qualsiasi momento, come ci insegnano anche i casi registrati in Umbria negli ultimissimi mesi.
“Di qui la necessità di un percorso di formazione che – spiega la prof.ssa Daniela Francisci, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera di Terni e responsabile scientifico dell’evento – ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze e migliorare le competenze di tutte le figure professionali coinvolte sia nella fase diagnostica che nel trattamento clinico-assistenziale, in funzione delle più recenti evidenze scientifiche in materia e delle linee guida aziendali già esistenti, che assicurano nella pratica quotidiana la best practice nella gestione del paziente affetto da legionella, in termini clinici, organizzativi e assistenziali”.
Prima di presentare le misure di controllo e i protocolli operativi adottati per la messa in sicurezza dell’ospedale e degli utenti, durante il corso, che si rivolge a medici, biologi, farmacisti, infermieri anche pediatrici, tecnici perfusionisti o di laboratorio biomedico, verranno affrontati gli aspetti legati alle modalità di trasmissione, alle manifestazioni cliniche, alla diagnostica di laboratorio delle polmoniti da Legionella e si parlerà anche dell’esperienza di utilizzo dell’ECMO, uno strumento all’avanguardia che è presente nell’ospedale di Terni, dove viene impiegato anche per assistenza in casi di insufficienze respiratorie acute gravi, oltre che per insufficienze cardiache, e con cui solo nel corso di quest’anno sono stati gestiti due pazienti con forme severe di polmonite causate dalla legionella, oltre ad altri due pazienti colpiti da virus influenzale H1N1 e da virus della varicella.
L’incontro è iniziato con gli aspetti epidemiologici, clinici e di terapia della Legionella, illustrati da Daniela Francisci, professore associato dell’Università degli Studi di Perugia e direttore della clinica di Malattie Infettive di Terni. Sono poi intervenuti il direttore del Laboratorio Analisi Alessandro Mariottini, sulla diagnostica di laboratorio, il responsabile della Cardioanestesia Fabrizio Armando Ferilli, sul ruolo fondamentale dell’ECMO nella gestione del paziente con distress respiratorio. Ampio spazio è stato dato alle linee guida sugli aspetti clinici con Stefano Cappanera della Clinica delle Malattie infettive, sugli aspetti organizzativi con Paola Weber, dirigente medico di presidio, e sugli aspetti assistenziali con Susanna Sodo, responsabile innovazione e sviluppo organizzativo del SITRO.