3 aprile 2023 – Luigi Campi – In Umbria, vicino Foligno c’è un’antica tradizione legata alle guarigioni con l’imposizione delle mani. Ci troviamo a Cancelli, piccolo paese vicino Foligno dove la famiglia omonima ancora pratica questa tradizione.
Con la sua posizione al centro dell’Italia, l’Umbria è stata sempre attraversata, fin da tempi antichissimi, da strade che mettevano in comunicazione i due mari, Tirreno e Adriatico, ma anche città importanti come Roma e Firenze.
Poteva accadere che durante questi lunghi viaggi qualcuno cominciasse ad avere bisogno di cure per dolori di sciatica, muscolari o artrosici.
Sorsero allora lungo le strade i cosiddetti santuari terapeutici, chiamati così perché si appoggiavano solitamente a qualche chiesola eremitica, che conservava la memoria di qualche santo. Così è stato per Cancelli, un piccolo borgo nel comune di Foligno, anticamente posto su una diramazione della vecchia via Flaminia che da Foligno, attraversando la montagna, conduceva a Plestia e al suo santuario.
Le origini di Cancelli sono molto antiche, antecedenti alla fondazione di Roma. Sembra che da qui siano passati gli apostoli Pietro e Paolo che, accolti e rifocillati da una povera famiglia del luogo, per ringraziarli guarirono dalla sciatica il capo famiglia e accordarono ai discendenti il privilegio di guarire, con l’imposizione delle mani.
Nel 1598 si trovano tracce scritte di questo privilegio dell’imposizione delle mani, accordato dai vescovi di Foligno ai maschi della famiglia Cancelli.
Dalle cronache dei vescovi di Foligno, si viene a sapere che il vescovo folignate Bizzoni, pur avendo proibito nel 1586 l’esercizio dell’imposizione delle mani, cambiò idea quando lui stesso ebbe bisogno di essere guarito dalla sciatica.
La voce si sparse. Le guarigioni si moltiplicarono e perfino alcuni Papi approfittarono dei guaritori di Cancelli. Tra essi vi fu anche Pio IX. All’interno del santuario è conservata una bolla papale che autorizza l’esercizio della pratica.
Gli incontri tra malato e guaritore avvengono in una cripta, che sembra sia la stanza dove soggiornarono gli apostoli Pietro e Paolo, sopra la quale è stato costruito il santuario nel 1763. Qui, in occasione delle festività dell’Ascensione e dei santi Pietro e Paolo il 29 giugno, molti fedeli vanno in pellegrinaggio e si fanno segnare dall’ultimo discendente della famiglia.