Giovedì 24 marzo la nuova direzione aziendale del Santa Maria di Terni si è presentata ufficialmente ai professionisti dell’ospedale e alla stampa. Ad affiancare il direttore generale Maurizio Dal Maso, già direttore sanitario dell’USL 1 di Massa e Carrara e dell’Umberto I di Roma, saranno due figure già conosciute dalla comunità ternana: Sandro Fratini, ex manager della USL Umbria 2, e Riccardo Brugnetta, riconfermato direttore amministrativo.
La premessa del neo direttore generale è più che positiva. All’ottavo posto della classifica degli ospedali italiani redatta dal Sole 24 Ore, e al primo posto per indice di attrazione sull’alta complessità secondo i dati 2014 del laboratorio Management e Sanità (MeS) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’ospedale di Terni è già un’eccellenza nel panorama nazionale.
“Da qui dobbiamo partire – ha annunciato Maurizio Dal Maso – per cogliere la sfida per il futuro, che è quella di costruire un ospedale digitale, 3D, sempre più in rete, sempre più umanizzato e sempre più orientato al miglioramento globale delle performance, in sinergia con tutte le componenti della struttura”.
Non a caso una delle prime azioni del direttore è stata quella di coinvolgere – nell’ambito di un’indagine condotta dal laboratorio MeS della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – tutti i dipendenti dell’Azienda ospedaliera con un questionario on-line volto a mettere in luce gli aspetti riguardanti l’organizzazione e le relazioni nell’ambiente di lavoro, per intervenire su quelle che sono le criticità e le potenzialità da sviluppare nell’ottica del miglioramento. “Un processo importante, in termini di valutazione e autovalutazione dei risultati, – ha precisato Dal Maso – che passa attraverso la responsabilità professionale non soltanto del management ma di tutti i medici e gli operatori di una organizzazione sanitaria”.
Ridurre la variabilità dei servizi offerti ai pazienti, aumentare la produttività, abbattere i costi della ‘Non Qualità’ per combattere energicamente gli sprechi e le inefficienze della sanità ottimizzando per contro le risorse disponibili. Sono queste le priorità annunciate dal direttore generale, per il quale l’innovazione è la vera parola chiave. “Innovazione dei prodotti e delle tecnologie sanitarie, certamente, ma anche innovazione della gestione dei processi per migliorare l’efficienza organizzativa, le performance e misurare contestualmente il valore per il paziente”.
Idee chiare in questa prima analisi anche per il direttore sanitario Sandro Fratini che, nel riconoscere all’Azienda Santa Maria una spiccata vocazione chirurgica polispecialistica con alta capacità attrattiva, ha sottolineato “il forte senso di appartenenza degli operatori ai servizi, a cui credo siano dovuti i risultati raggiunti”. Tra gli elementi di maggiore criticità rilevati, oltre agli aspetti strutturali su cui si sta già lavorando e che saranno una priorità anche per l’attuale direzione, Fratini ha segnalato “la disponibilità di posti letto, i cosiddetti appoggi, sui quali si dovrà intervenire contestualmente al processo di ristrutturazione, con la messa a norma degli spazi attuali e con una decisiva riorganizzazione del percorso dei pazienti, non potendo modificare in modo significativo la capacità massima del contenitore”.
Intervento prioritario, quindi, sulle modalità di accesso dei pazienti all’ospedale e ai reparti, rivedendo innanzitutto l’organizzazione del Pronto Soccorso in termini appropriatezza e di incremento di spazi disponibili per l’osservazione dei pazienti. E inoltre accelerazione del processo di informatizzazione come garanzia di sicurezza, e analisi, già in corso con i responsabili, di soluzioni più funzionali e condivise per i blocchi operatori.
Per centrare tutti gli obiettivi prefissati in questa prima fase del mandato, l’elemento su cui la nuova direzione dovrà puntare tutte le sue attenzioni è la capacità di rispetto dell’equilibrio tra costi e ricavi. Ma l’ospedale di Terni in questo senso parte bene.
“Il riequilibrio della gestione strutturale di bilancio conseguito negli ultimi tre anni – ha sottolineato il direttore amministrativo Riccardo Brugnetta – è un fatto che per la prima volta ci viene riconosciuto anche a livello esterno, nella bozza del decreto che individua le due aziende ospedaliere dell’Umbria come efficienti ed efficaci, cioè conformi ai nuovi parametri di valutazione messi a punto per la definizione della salute economica e degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera (Legge di stabilità 2016, n. 208 del 28 dicembre 2015)”. Fondamentale pertanto è la sorveglianza di alcune variabili come i livelli di attività, il costo del personale e quello dei beni sanitari. “Con queste attenzioni – ha concluso il direttore amministrativo – l’Azienda può procedere con tranquillità alla realizzazione della programmazione del piano di investimenti che interessa ormai oltre 50milioni di euro”.