ASSISI – In occasione della settimana mondiale della tiroide, la USL Umbria 1 ha programmato degli screening gratuiti volti alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle malattie tiroidee. Le visite sono rivolte a tutta la popolazione, e saranno effettuate senza bisogno di prenotazione presso l’ambulatorio di “Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione” della struttura complessa di Medicina dell’Ospedale di Assisi diretta dal dottor Paolo Verdecchia. La valutazione clinica comprenderà un colloquio informativo, la consegna di una brochure divulgativa, un’anamnesi per lo screening delle malattie tiroidee, l’esame obiettivo del collo ed un’eventuale ecografia tiroidea nei casi in cui dovesse essere indicata.
Il primo screening in programma è il 21 maggio (dalle ore 15 alle ore 17,30) in occasione di un incontro che si svolgerà nella sala della Conciliazione del Palazzo dei Priori di Assisi, al quale sono invitati a partecipare cittadini, associazioni e medici di medicina generale. L’incontro, che prevede anche la testimonianza di alcuni pazienti, verterà sul tema “Tiroide un problema sociale: dal corpo alla mente”. Dopo il saluto delle autorità e un’introduzione del professor Fausto Santeusanio, che inquadrerà le patologie tiroidee, si parlerà di sintomi e diagnosi delle tireopatie (dottor Giuseppe Murdolo), cosa fare in presenza di un nodulo tiroideo (dottor Alberto Falorni), come, quando e perché è indicato l’approccio medico-nucleare (dottor Massimo Eugenio Dottorini), quando serve la chirurgia (dottor Michele D’Ajello). Al termine delle esposizioni tutti i relatori restano a disposizione di quanti avranno dubbi da dissolvere o domande specifiche da rivolgere sui temi affrontati.
In Italia circa il 10% della popolazione generale (più di 6 milioni circa di persone) soffre di problemi legati alla tiroide. Nell’80% dei casi si tratta di donne di cui un quarto ha meno di 40 anni. Tra le malattie della tiroide sono in aumento, in particolare, quelle connesse all’autoimmunità, come la tiroidite di Hashimoto, ma anche i tumori, che nelle donne diventano fino a 7-8 volte più frequenti rispetto agli uomini. I bambini o i giovanissimi sono colpiti in minor misura rispetto agli adulti. L’ipotiroidismo congenito interessa circa 1 neonato ogni 1.000 bambini; in età puberale, inoltre, un bambino/ragazzo su tre riceve la diagnosi corretta con 12-24 mesi di ritardo.
“Le visite – spiega Giuseppe Murdolo, responsabile del servizio ambulatoriale divisionale di Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione di Assisi – possono contribuire ad individuare eventuali disturbi e malattie della ghiandola tiroidea, che spesso non vengono immediatamente riconosciute proprio perché al loro esordio si presentano senza particolari sintomi o con sintomi comuni ad altre patologie. In questo modo sarà eventualmente possibile formulare diagnosi precoci e indirizzare il paziente verso il percorso terapeutico più appropriato”.
“Nel 2013 – prosegue Giuseppe Murdolo – durante questa campagna di screening gratuiti abbiamo eseguito circa 100 visite. Tra le persone screenate circa la metà erano già affetti da una malattia tiroidea nota; tra i soggetti senza storia di tireopatia riferita, il 60% aveva una malattia tiroidea di cui non sapeva l’esistenza. In particolare, le alterazioni di più frequente riscontro in tali soggetti sono state il gozzo semplice (ovvero la tiroide di volume aumentato ma senza noduli), la patologia di tipo nodulare e quella autoimmune (tiroidite di Hashimoto). In una paziente con un nodulo, gli approfondimenti diagnostici hanno permesso di individuare un carcinoma della tiroide. E’ importante sottolineare che la maggior parte delle persone intervistate, oltre il 75%, ha dichiarato di non fare uso abituale del sale iodato”.
In termini di prevenzione, per alcune tireopatie come il gozzo o altre patologie di carenza iodica, è fondamentale una regolare assunzione di iodio, attraverso la semplice sostituzione del sale comune con sale iodato. L’apporto iodico, che è di fondamentale importanza nelle donne in stato di gravidanza/allattamento, può anche essere soddisfatto attraverso l’uso di opportuni integratori, utili anche per tutti coloro che non possono fare uso di adeguate quantità di sale.