
Perugia, 15 aprile 2025 – Promuovere la capacità di pensiero e di giudizio critico negli studenti della scuola primaria. L’inserimento precoce dell’alfabetizzazione sanitaria, sin dall’inizio della scolarizzazione, è un elemento essenziale per prendere decisioni che promuovano la salute propria e della comunità e per interagire efficacemente con il sistema sanitario nazionale. Sarà questo il tema al centro del convegno, intitolato “La rivoluzione culturale che inizia dai bambini: fare scelte consapevoli sulla salute”, in programma mercoledì 16 aprile, dalle ore 8,30 alle 13,30, presso la sala Brugnoli di palazzo Cesaroni a Perugia.
Responsabile scientifico del corso è Emilio Paolo Abbritti, direttore del Distretto Trasimeno dell’Usl Umbria 1, con il fondamentale contributo di Maria Grazia Celani, neurologa dell’Azienda ospedaliera di Perugia e past president Cochrane Affiliate Centre, scomparsa prematuramente. Durante la mattinata di lavori interverranno anche professionisti provenienti da tutta Italia tra cui Teresa Anna Cantisani, già responsabile del Servizio di Neurofisiopatologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia; Lorenzo Spizzichino, direzione generale Prevenzione sanitaria, Ministero della Salute; Sergio Della Sala, professore of Human Cognitive Neuroscience University of Edinburgh; Giulio Formoso, direttore Soc Farmacoepidemiologia, Dipartimento Farmaceutico AUSL-IRCCS Reggio Emilia; Silvio Angelo Garattini, già presidente Commissione Ricerca e Sviluppo AIFA, attuale presidente attuale IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri; Camilla Alderighi, cardiologa co-responsabile del progetto Informed Health Choices in Italia e referente di AssociALi Italian Cochrane affiliate Centre; Giampaolo Bucaneve, referente Coordinamento Regionale Umbro di Farmacovigilanza.
“Viviamo in una società complessa, in continua evoluzione, in cui l’informazione è ovunque, – spiega il dottor Abbritti – ma non sempre è comprensibile per tutti o attendibile. I nostri bambini, sin da piccoli, si confrontano quotidianamente con una quantità enorme di stimoli, contenuti, immagini, parole e non hanno ancora gli strumenti per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, ciò che è fondato da ciò che è manipolato. Ecco perché il pensiero critico non può più essere considerato un ‘lusso’ educativo da riservare ai gradi scolastici superiori o all’università. Deve diventare, invece, una competenza trasversale da sviluppare sin dai primi anni di scuola, alla pari della lettura, della scrittura o della matematica. Si tratta di insegnare a ragionare, a confrontare, a riflettere prima di decidere attraverso il gioco, il dialogo, il racconto, la discussione. Si tratta di educare all’ascolto, alla curiosità, all’argomentazione. Di valorizzare il dubbio come occasione di apprendimento, e non come segno di debolezza”.
In Italia il 58% della popolazione trova difficile accedere, comprendere, valutare e applicare le informazioni relative alla salute. Uno studio del 2021, effettuato in 17 paesi europei, conferma quanto già stato rilevato dieci anni prima; nel campione italiano, solo il 42% ha un livello di alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) confrontato con il 55% nel campione complessivo. È stato, inoltre, evidenziato la deprivazione finanziaria e il basso livello di auto-percezione nella società sono stati predittori significativi di una minore alfabetizzazione sanitaria. L’alfabetizzazione sanitaria è dunque una condizione dinamica che si evolve con l’età e l’esperienza, è modellata dalle interazioni con la famiglia, i coetanei, gli educatori, gli operatori e i vari stakeholder.
L’Usl Umbria 1 già nel 2022 aveva messo in campo un percorso, intitolato “Decisioni informate sulla salute: imparare a riflettere sui trattamenti”, promosso dall’associazione Alessandro Liberati Cochrane Affiliate Centre ed inserito nella programmazione delle attività di promozione della salute del Distretto del Trasimeno, che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto comprensivo statale Panicale-Piegaro-Paciano.