Lo stress lavoro-correlato è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa maggiormente segnalato in Europa, e sempre più imprese sono determinate a gestirlo in modo da favorire la salute dei lavoratori da cui dipende anche la produttività. Il Concorso europeo 2014/15 per le buone prassi in ambienti di lavoro sani e sicuri, promosso da EU-OSHA, mira proprio a valorizzare esempi significativi di aziende o organizzazioni che si sono distinte per un forte impegno nella gestione attiva dello stress e dei rischi psicosociali. Una di queste aziende è la USL Umbria 1, che il 29 ottobre, nell’ambito della campagna INPS “ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015”, è stata premiata per l’impegno, la metodologia di indagine e l’esperienza decennale sul fronte della valutazione del benessere organizzativo e dei rischi connessi allo stress da lavoro.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 29 ottobre a Roma (Villa Malta). Hanno ritirato il premio, in rappresentanza del direttore generale Giuseppe Legato, Luigi Sicilia, responsabile dell’unità operativa Sicurezza aziendale, e Mara Fabrizio dell’unità operativa Sviluppo Risorse, presidente del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG).
Dal 2005, la USL Umbria 1 ha annualmente svolto indagini di benessere organizzativo che hanno coinvolto gli operatori delle aree più esposte a fattori di stress e burnout. Le valutazioni sono esitate in misure di miglioramento nella gestione del personale e nella diminuzione dei rischi specifici che l’Azienda ha di volta in volta adottato, mettendo a punto una specifica metodica che ha ottenuto non solo l’attuale riconoscimento, ma anche apprezzamenti in congressi scientifici specialistici come il Congresso nazionale di Psicologia della Salute e Salute della Psicologia che si è svolto a Catania lo scorso maggio.
Il direttore generale Giuseppe Legato, ha espresso soddisfazione per il premio ricevuto che “riconosce una nostra impostazione aziendale che pone attenzione alla valorizzazione delle risorse umane, al merito e alla salvaguardia dello spirito di servizio che anima tutte le professioni della sanità. Le valutazioni dello stress lavoro-correlato e del benessere organizzativo non sono solo un obbligo di legge previsto dal D.Lgs 81/2008, ma rappresentano una opportunità per diffondere e consolidare la cultura della promozione della salute degli operatori e della sicurezza nelle organizzazioni. Ciò è particolarmente importante – ha inoltre sottolineato Legato – in un momento in cui anche la sanità pubblica deve far fronte a difficoltà generate dalla crisi economica e alle razionalizzazioni delle spending review che sollecitano in modo pressante il mantenimento dei livelli di assistenza e della qualità delle cure sanitarie. Una sfida difficile che passa attraverso il continuo miglioramento nella gestione delle risorse umane, di cui la riduzione dei rischi psicosociali è elemento fondamentale”.
L’iter valutativo della Usl Umbria1, sviluppato nel rispetto delle indicazioni di INAIL e ANAC, prevede una prima fase di valutazione preliminare seguita dalla valutazione approfondita attraverso interviste, questionari, e focus group. Nella valutazione preliminare vengono presi in esame gli eventi sentinella quali infortuni, assenze per malattia turnover, rotazione del personale, visite straordinarie, segnalazioni e reclami, i fattori di contenuto del lavoro quali ambiente e attrezzature, pianificazione compiti, carico e ritmo di lavoro, orario di lavoro, e fattori inerenti al contesto di lavoro, cioè funzione e cultura organizzativa, ruolo nell’ambito dell’organizzazione, carriera, autonomia e responsabilità, rapporti interpersonali sul lavoro. Un ulteriore sviluppo delle indagini di benessere è previsto per il 2016 in collaborazione con il Laboratorio Management e Sanità (MES) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con cui la Regione Umbria ha stipulato un’apposita convenzione.