21 aprile 2023 Luigi Campi – La Valle umbra, così pianeggiante, circondata e protetta dalle montagne appenniniche, si prestava alla suddivisione della terra in centurie e così Cesare ordinò che fosse suddivisa in appezzamenti di terra da donare ai soldati veterani (leggi pensionati) che tornavano dalle guerre. Un risarcimento per il lavoro prestato, antenato del moderno TFR (Trattamento di Fine Rapporto di Lavoro).
Gli ex soldati, ormai da tanti anni lontani dalla loro terra di origine, vi si fermarono volentieri e, per non sprecare terra coltivabile, costruirono le loro case su questo sperone di monte, mescolandosi agli originari abitanti Umbri ed erigendo, secondo le loro usanze, mura fortificate delle quali, ancora oggi, si possono ammirare vari tratti ben conservati. Per non sconfinare oltre il limite delle mura fortificate, gli Hispellates costruirono le case una addossata all’altra, dando al borgo l’aspetto urbano caratteristico che ancora oggi conserva, ben amalgamato con le successive costruzioni medievali. In questa maniera, Cesare manteneva le promesse fatte ai combattenti, e si assicurava anche un controllo stabile del territorio senza impegnare le guarnigioni, occupate nelle continue guerre di conquista. Solo con la moderna fotografia aerea si è potuto scoprire che qui la campagna mantiene ancora la suddivisione in centurie così come era stata fatta dai Romani di Cesare, centurie collegate tra loro da sentieri carrabili paralleli alle due principali vie di comunicazione, il decumano in direzione est-ovest, e il cardo in direzione nord-sud. Fu nel 40 a.C., quando Spello sostenne le parti di Ottaviano contro Antonio nella guerra di Perugia che, in premio, da Municipio divenne Colonia Julia, titolo che conserva ancora oggi: Colonia, perché vi erano stati trasferiti i veterani delle guerre civili, Iulia, dall’antica gens di Cesare e di Augusto, le cui origini vengono fatte risalire ad Enea, padre di Iulo.