L’annuncio alla vigilia della Giornata mondiale sulla Sclerosi Multipla che si celebra il 30 maggio.
Le cellule staminali neuronali sono state prodotte e conservate nella Cell-Factory presso l’Azienda ospedaliera di Terni dove l’equipe neurochirurgica ha effettuato anche i trapianti in collaborazione con i biologi, neurologi e neurofisiopatologi
Terni, 26 maggio 2020 – Si è conclusa con successo la Fase 1 del trial clinico per il trattamento sperimentale della Sclerosi Multipla secondaria progressiva con trapianto di cellule staminali cerabrali, coordinato e finanziato dalla Fondazione e dall’IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e dall’Associazione Revert Onlus con il patrocinio e il contributo della Fondazione Cellule Staminali e della Fondazione CARIT di Terni. Si tratta di una sperimentazione importante, realizzata con cellule staminali neurali prodotte e conservate nella Cell-Factory dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, dove l’equipe neurochirurgica guidata da Carlo Conti in collaborazione con i colleghi biologi, neurologi, neurofisiopatologi e neuroradiologi, ha effettuato anche i trapianti sui 15 pazienti reclutati per la sperimentazione. Alla sperimentazione hanno collaborato anche l’Università di Milano Bicocca e l’Ospedale Cantonale di Lugano.
Nonostante l’emergenza COVID-19, il trial clinico di Fase I si è concluso con successo lo scorso 20 maggio, con soli 15 giorni di ritardo sul programma di trapianti previsto. L’annuncio arriva durante la settimana nazionale della Sclerosi Multipla (25-30 maggio) e alla vigilia della Giornata mondiale sulla Sclerosi Multipla (30 maggio).
“L’impianto di cellule staminali cerebrali – spiega il dottor Carlo Conti, responsabile della struttura complessa di neurochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Terni – è stato eseguito in circa 2 anni su 15 pazienti arruolati in tutta Italia. La fase 1, che doveva servire a capire la sicurezza di questa terapia, ha messo in evidenza che i pazienti trattati non hanno manifestato effetti collaterali. Risultati molto incoraggianti in vista dell’attesa Fase 2, che dovrà testare la reale efficacia del farmaco e che potrebbe aprire nuovi scenari nella cura di questa e di altre gravi malattie neurologiche e neurodegenerative”. Insomma, seppure con la massima e doverosa prudenza, le aspettative stanno crescendo e il dottor Carlo Conti ha già avviato delle collaborazioni con università italiane e internazionali per aprire un nuovo filone di ricerca per l’impiego di cellule staminali neuronali in traumi spinali, lesioni midollari e tumori cerebrali. ….
Le cellule staminali cerebrali umane utilizzate in questa sperimentazione sono le stesse già impiegate nella precedente sperimentazione per SLA dal 2012 al 2015. Rappresentano un potenziale farmaco cellulare stabile grazie al lavoro di ricerca svolto dal prof. Angelo Luigi Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus, che nel 1996 ha messo a punto un metodo etico e sicuro per isolare e moltiplicare in modo virtualmente illimitato le cellule staminali cerebrali, aprendo la strada alla ricerca su scala internazionale per il trattamento di malattie neurologiche e neurodegenerative altamente invalidanti.
Il risultato ad oggi ottenuto nasce dalla collaborazione di un team affiatato di ricercatori e medici: ciascuno ha contribuito a una parte della sperimentazione. Per quanto riguarda la coltura cellulare, i ricercatori coordinati dal dottor Maurizio Gelati in questo ultimo periodo hanno dovuto anche affrontare le difficoltà di mantenere la Cell Factory, cioè il laboratorio di coltura cellulare con sede all’ospedale di Terni, in condizioni ‘Covid-free’. Il responsabile clinico dello studio è il neurologo dottor Maurizio Leone coadiuvato dalla dottoressa Cristina Spera, mentre il trapianto delle cellule nel paziente è stato eseguito dal neurochirurgo dottor Carlo Conti e della sua equipe, e gli studi neuroradiologici sono stati condotti dai dottori Anna Simeone e Teresa Popolizio coordinati dal dottor Claudio Gobbi.
La sperimentazione di Fase I, autorizzata dalle competenti commissioni dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, dalla omologa svizzera Swissmedic e a livello europeo con numero di protocollo Eudract 2015-004855-37, è iniziata a gennaio 2018 con il ricovero del primo paziente e costituisce il primo passo verso lo sviluppo di un protocollo sperimentale per trattare i pazienti di Sclerosi Multipla con il trapianto di cellule staminali cerebrali umane di grado clinico. Scopo del trial è verificare la sicurezza del trattamento e le possibili azioni neurologiche. I quindici pazienti previsti nel protocollo sono stati suddivisi in quattro gruppi e trapiantati con dosi crescenti di cellule, gli ultimi sei hanno ricevuto il dosaggio più elevato (24 milioni di cellule). Tutti i pazienti sono stati dimessi dopo 48 ore di osservazione in seguito al trapianto e non hanno manifestato effetti collaterali nell’immediato post-operatorio o nei mesi a seguire. Le équipe cliniche proseguiranno l’attività di monitoraggio per almeno un anno dopo l’intervento. Si stanno ora valutando eventuali effetti terapeutici.
La sperimentazione è basata su dati scientifici che hanno avuto risonanza mondiale e che sono stati pubblicati nel 2003 sulla rivista Nature1. Questo studio clinico di Fase I per la Sclerosi Multipla rappresenta la terza tappa di un percorso iniziato 12 anni fa con la creazione della banca mondiale di staminali del cervello umano – ancora oggi unica al mondo. Lo studio è proseguito con il primo trapianto in diciotto pazienti con SLA nel 2012, la cui sperimentazione si è conclusa con successo nel 2015 e che vedrà a breve l’avvio di una Fase II.
Una tecnica tutta italiana, completamente etica e dai numerosi vantaggi
Le cellule staminali cerebrali umane usate nello studio sono scevre da qualsivoglia problematica etica legata alla loro origine, poiché derivate da gestazioni che si sono interrotte per cause naturali e prelevate attraverso biopsia cerebrale, in accordo alle stesse regole che disciplinano la donazione degli organi. È inoltre da sottolineare che le cellule utilizzate in questa sperimentazione sono le stesse già impiegate nella precedente sperimentazione SLA dal 2012 al 2015. La tecnica, per l’isolamento delle cellule staminali cerebrali umane è estremamente complessa e tutta italiana e permette di ottenere da un frammento di tessuto cerebrale una quantità pressoché illimitata di queste preziose cellule, sempre uguali negli anni per qualità e proprietà. È questo l’unico esempio al mondo di cellule staminali che sono divenute un vero e proprio farmaco cellulare stabile, riproducibile e con un comportamento prevedibile, che quindi permette interventi clinici che non sono possibili con cellule sempre diverse perché ogni volta isolate da diversi donatori – peraltro da materiale da aborto procurato – e quindi potenzialmente differenti nelle loro azioni biologiche e terapeutiche.
La Commissione DSMB
Lo studio è stato monitorizzato da una commissione di esperti internazionali nel settore della neurologia, neurochirurgia, immunologia e biologia cellulare, così composta:
DSMB Chair – Dr.ssa Letizia Mazzini
Neurological clinic, Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità, Novara
DSMB Clinical Investigators
Prof. Brent Alan Reynolds, Department of Neurosurgery, University of Florida College of Medicine, McKnight Brain Institute, Gainesville, Florida, USA
Prof. Giulio Maira, Clinical Institute Humanitas, Rozzano, Milano
Prof. Ruggero De Maria, Institute of General Pathology, Catholic University “Sacro Cuore”, Roma
Prof. Jens Wuerfel, MD-CEO-MIAC AG, Marktgasse 8, CH-4051 Basel
Dr. Emanuele Cozzi, Operative Unit of Clinical and Experimental Immunology of Transplants, Azienda Ospedaliera di Padova
Un successo ottenuto grazie a una grande collaborazione
La sperimentazione clinica di Fase I per la sclerosi multipla è stata finanziata dalla Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e da Revert Onlus con il contributo della Fondazione Cellule Staminali e dell’AOSP Santa Maria di Terni.
A dare il via a questo progetto di sperimentazione con le cellule staminali, nel 1993, fu un finanziamento di ricerca finalizzata del Ministero della Salute, allocato al laboratorio del Prof. Vescovi. L’associazione Revert Onlus ha poi adottato il progetto al termine di quel finanziamento e lo ha portato a fruizione grazie ad un accordo ormai strategico con la Fondazione Casa Sollievo.
È in piena crescita un progetto che si allargherà a breve alle terapie per il morbo di Parkinson, Huntington, Alzheimer e lesioni ischemiche. Parallelamente, è in preparazione una sperimentazione clinica di Fase I sulle lesioni spinali croniche ed è in fase di approvazione – si pensa entro il 2020 – una sperimentazione di Fase II con iniezione delle stesse cellule nel midollo spinale di pazienti SLA. A questo scopo, l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza ha reperito fondi europei con i quali ha realizzato un Istituto di Medicina Rigenerativa con enormi capacità produttive e d’intervento in quest’area.