Degenza ordinaria, day hospital e day service neurologico con centro Sclerosi Multipla, servizio di neurosonologia ed emodinamica cerebrale, ambulatorio di neurofisiopatologia e la nuova Stroke Unit (SU) un’area di degenza ad alta specialità dedicata specificamente ai pazienti con ictus. E’ questa la nuova organizzazione della struttura complessa di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, collocata al quarto piano del corpo centrale dell’ospedale. Il 2 ottobre hanno tagliato il nastro della struttura, insieme alla direzione aziendale e al direttore del dipartimento Sandro Carletti, la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini e il rettore dell’Università degli Studi di Perugia Franco Moriconi.
“La sistemazione al quarto piano del dipartimento di Scienze neurologiche – dice Andrea Casciari, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Terni – era uno degli obiettivi programmati da realizzare entro l’autunno. Ha comportato un investimento di 800mila euro non ricompresi nel finanziamento per il programma straordinario di investimenti dell’ex articolo 20. La novità più importante, nell’ambito di questa riorganizzazione, è l’attivazione della Stroke Unit. Prima esisteva un ambiente con posti letto dedicati all’ictus e monitorati all’interno della Terapia Intensiva, ma l’attuale connotazione in Stroke Unit corrisponde alle esigenze più standardizzate e moderne di un’area di degenza ad alta specialità dedicata specificamente ai pazienti con ictus. Una struttura fondamentale, quindi, in un’epoca in cui la malattia cerebrovascolare rappresenta uno dei maggiori problemi socio-sanitari come seconda causa di morte e prima causa di invalidità a livello mondiale”.
Nella Stroke Unit opera un team multidisciplinare costituito da un neurologo attivo h24, un fisiatra, terapisti della riabilitazione, logopedisti, specialisti in consulenza (internista, cardiologo, nutrizionista), infermieri qualificati, operatori socio-sanitari dedicati e medici esperti in ultrasonografia carotidea e transcranica. L’attivazione di una struttura così organizzata consentirà l’ottimizzazione delle più moderne terapie mediche nelle fasi acute dell’ictus, attraverso elevati standard assistenziali, con riduzione della mortalità conseguente al danno neurologico, alle condizioni circolatorie e alla immobilità.
“In Italia – spiega Sandro Carletti, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e della struttura complessa di Neurologia – sono documentati 200 mila nuovi casi all’anno di cui l’80% è rappresentato da ictus ischemici, con una mortalità del 20% nelle prime 4 settimane, che sale al 30% entro i primi 12 mesi. Il vantaggio delle Stroke Unit nell’assistenza all’ictus acuto è stato ampiamente dimostrato da numerosi studi e analisi internazionali, che confermano una riduzione del 25% della mortalità e della disabilità residua nei pazienti affetti da malattia cerebrovascolare acuta”.
Oltre alla Stroke Unit (costituita da tre sale di degenza attrezzate una sala per il personale infermieristico con centrale di monitoraggio e uno studio medico), la struttura di Neurologia comprende l’area di degenza ordinaria (con 6 stanze) dedicato all’attuazione di tempestivi percorsi diagnostico-terapeutici per tutte le patologie acute di tipo neurologico, l’area del Day Hospital e Day Service, dove è attivo il centro Sclerosi Multipla, il servizio di neurosonologia ed emodinamica cerebrale, che effettua esami ecodoppler dei vasi cerebrali per lo studio non invasivo delle patologie vascolari cerebrali, e gli ambulatori di neuro fisiopatologia, che si occupa della diagnosi clinica e strumentale di alcune malattie neurologiche a carico dei nervi cranici e spinali (elettromiografie e potenziali evocati), del midollo spinale e dello studio dell’epilessia mediante elettroencefalogrammi di base e nel sonno. Con la tecnica avanzata del monitoraggio intraoperatorio, la neurofisiopatologia fornisce un supporto insostituibile nell’ambito del trattamento neuro-oncologico e nella neurochirurgia traumatologica sia cranica che spinale.
Nei primi 7 mesi del 2014 nella S.C. di Neurologia del Santa Maria di Terni sono stati ricoverati complessivamente 551 pazienti, di cui 193 affetti da patologia cerebrovascolare acuta; un’ampia casistica è di afferenza extraregionale (circa 100 pazienti dall’inizio dell’anno), in aumento rispetto agli anni precedenti.