Ospedale Media Valle del Tevere, Regione e Usl Umbria 1 a confronto con i sindaci sul futuro del punto nascita

Todi, 17 luglio 2019 – Martedì 16 luglio il commissario straordinario della Usl Umbria 1 Luca Lavazza e l’assessore regionale alla Sanità Antonio Bartolinihanno incontrato tutti i sindaci dei comuni della Media Valle del Tevere nella sala riunione del presidio ospedaliero di Pantalla per discutere del futuro del punto nascita e delle prospettive dell’ospedale.

Erano presenti all’incontro anche il direttore regionale sanità Luigi Rossetti e il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia Antonio Onnis e il direttore del presidio ospedaliero Teresa Tedesco e il direttore del distretto sanitario Maria Donata Giaimo.

Nel corso dell’incontro è stata resa nota la posizione del ministero della Salute in merito alla deroga che consente alla Regione Umbria di mantenere aperto il punto nascita. L’assessore Antonio Bartolini, dopo aver ascoltato le istanze dei sindaci della Media Valle del Tevere, si è impegnato a proporre alla giunta regionale di richiedere al ministero della Salute un riesame del parere negativo adottato in merito alla prosecuzione dell’attività del Punto nascita. In particolare i sindaci hanno rilevato che la chiusura non appare corredata da una strategia di lungo periodo che possa garantire in modo stabile i servizi per i cittadini del territorio.

Ho accolto positivamente le istanze dei sindaci– ha affermato l’assessore Antonio Bartolini– sottolineando come in conferenza regioni è stato sollevato il problema dei punti nascita come questione nazionale e chiederò che all’interno del redigendo patto della salute vengano riviste le soglie numeriche attualmente prese come riferimento”.

Al di là delle questioni autorizzative– ha sottolineato il commissario straordinario della Usl Umbria 1 Luca Lavazza – rimane forte la situazione di emergenza nella quale si trovano tutti i gruppi professionali che garantiscono l’apertura del punto nascita, in particolare ginecologi ma anche ostetriche e pediatri. Tale situazione è determinata da pensionamenti, trasferimenti e malattie che non hanno trovato ad oggi compensazioni nei tradizionali strumenti concorsuali e attraverso procedure di reclutamento straordinarie (problematica comune a tutte le regioni italiane). Ad oggi la turnazione viene garantita grazie alla disponibilità di professionisti provenienti da altre strutture aziendali e da altre strutture regionali. In assenza di soluzioni positive a questa drammatica situazione permane il rischio di temporanea chiusura del servizio durante i mesi estivi”.