Terni, 14 agosto 2020 – All’ospedale Santa Maria di Terni da 34 anni la comunità delle missionarie “Identes”, in collaborazione con il personale infermieristico e sociosanitario, il cappellano e i frati Cappuccini, assicura assistenza umana e spirituale ai pazienti ricoverati e ai loro familiari, con particolare riferimento alle persone più fragili e vulnerabili, non autosufficienti e a volte con problematiche di solitudine e abbandono. Attraverso visite quotidiane nei vari reparti di degenza, le missionarie si occupano di somministrare cibo, reperire vestiti, offrire altri servizi per la persona e, per chi lo desidera, amministrare l’Eucarestia in collaborazione con il cappellano padre Angelo Gatto.
Attualmente sono sei le suore missionarie che prestano servizio all’ospedale di Terni, quattro provenienti dall’India, una di origine ecuadoriana ed una spagnola, cui si aggiungono una sorella italiana, che è la madre superiora della comunità oltre che dirigente medico in servizio presso il reparto di Clinica medica e reumatologia, e una missionaria di origine spagnola, la vicesuperiora, che in passato ha svolto la sua missione in ospedale ed ora si occupa della “Famiglia Idente”.
La comunità delle missionarie Identes è presente stabilmente a Terni dal 1986 e da allora svolge la sua missione all’interno dell’ospedale Santa Maria. Appartiene all’Istituto Id di Cristo Redentore, Missionarie e Missionari Identes, un istituto di vita consacrata fondato da Fernando Rielo Pardal nel 1959 a Tenerife, che oggi è presente in 20 paesi (Europa, America, Africa, ed Asia) e che è composto da un ramo maschile e uno femminile oltre a membri laici che si impegnano, secondo il loro stato, a vivere il carisma e la missione dell’istituto sotto la direzione dei membri professi, costituendo la famiglia Idente.
L’istituzione racchiude nel suo nome l’intenzione di compiere il comandamento evangelico “andate e predicate il Vangelo”. Il termine “idente”, infatti, è un neologismo coniato da Fernando Rielo, composto dall’imperativo id, andate, che con la desinenza ente del participio latino, diventa idente, a significare coloro che vanno nel mondo per annunziare il Vangelo.