Ospedale di Terni, ricostruito il pollice di un ventenne

Più di sei ore di lavoro microchirurgico in urgenza da parte dell’equipe di Chirurgia della mano, per un caso gravissimo al limite della possibilità di intervento

Terni, 04 novembre 2017 – Nei giorni scorsi presso la struttura complessa di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni è stato eseguito in urgenza un complesso e delicato intervento di microchirurgica ricostruttiva in un ventenne umbro che aveva riportato una gravissima lesione da elettroutensile al pollice della mano sinistra.

Dopo essersi recato all’ospedale della zona di residenza, data la gravità delle lesioni, il giovane era stato trasferito in urgenza alla struttura di Chirurgia della mano di Terni. Nonostante la situazione sia apparsa subito gravissima e al limite delle possibilità di intervento, l’equipe chirurgica ha scelto di tentare in ogni caso il complesso intervento microchirurgico, considerato che il giovane, per una malformazione congenita, non aveva neppure l’altra mano. Così, dopo oltre sei ore di lavoro, i dottori Ivano Talamelli e Luca Braghiroli, coadiuvati dai colleghi anestesisti e dal personale infermieristico dell’area ortopedica, sono riusciti a ricostruire ossa, tendini, vasi e nervi del pollice offeso. Ora, a circa 10 giorni dall’intervento, i sanitari “sciolgono” le riserve ed esprimono ottimismo riguardo al buon esito della vicenda.

Con oltre 1.100 interventi annuali al suo attivo e più del 20% di pazienti extraregionali, la struttura complessa di Chirurgia della Mano di Terni, diretta da oltre un anno dal dottor Antonio Azzarà, continua ad essere un punto di riferimento per la patologia traumatica ed elettiva del polso e della mano non solo per la regione Umbria ma per tutto il centro Italia; un centro di eccellenza sul quale anche la direzione aziendale vuole investire e per il quale ha già avviato le procedure necessarie al potenziamento del personale medico, al fine di mantenere l’elevato standard del servizio, in termini di quantità e qualità, e di contenere, al di fuori dell’attività in urgenza, i tempi di attesa per visite ed interventi.