A poche settimane dall’attivazionea della sala ibrida, il dottor Fiore Ferilli, direttore della struttura di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera di Terni e da poche settimane anche Direttore facente funzione del Dipartimento Cardio-toraco-vascolare, illustra lo stato di salute, la riorganizzazione e le prospettive di crescita di un’area di alta specialità che è arrivata a raggiungere veri livelli di eccellenza grazie alle alte professionalità, all’attività integrata multisciplinare e ad investimenti mirati. Lo dimostrano il fatturato in crescita, l’indice di attrazione extraregionale del 30% circa, e l’alto gradimento che i cittadini di tutta la provincia ternana hanno recentemente espresso nel sondaggio sulla qualità percepita che MG Research ha effettuato per conto della direzione aziendale. Un altro chiaro esempio di come in sanità la quantità sia spesso sinonimo anche di qualità delle cure erogate.
“Parliamo di un dipartimento – spiega il dottor Ferilli che lavora per l’Azienda come chirurgo fin dal 1981 – che oggi comprende la Chirurgia Vascolare, la Cardiochirurgia, la Chirurgia Toracica, la Cardiologia, l’Emodinamica, l’Aritmologia e due terapie intensive (TIPO e UTIC). Già centro di eccellenza e di riferimento per l’intera regione, in termini di volumi e valore di attività rappresenta la maggior voce di introito per l’Azienda ospedaliera: anche i dati del primo trimestre 2019, valutati in proiezione annuale, già indicano un ulteriore incremento di attività e di fatturato, con una variazione percentuale di crescita media del +14,9%”.
Già nei primi mesi dell’anno il rafforzamento dell’approccio multidisciplinare tra la Chirurgia vascolare e la Cardiochirurgia ha consentito lo sviluppo di nuove procedure chirurgiche mininvasive che saranno ulteriormente implementate coinvolgendo i settori dell’Emodinamica, dell’Aritmologia e dell’Anestesia. “E tutte le attività multidisciplinari di alta specialità e complessità – sottolinea il Capo Dipartimento – saranno ulteriormente sviluppate grazie alla nuova e ipertecnologica sala ibrida, una sala operatoria e angiografica di ultimissima generazione che è in fase di collaudo e che entrerà in funzione entro la fine di maggio”. Si tratta di una delle 20 più moderne e funzionali sale operatorie italiane che unisce diverse tecnologie e professionalità per il trattamento di casi complessi che interessano la chirurgia vascolare e la cardiochirurgia, radiologia interventistica e neuro-angioradiologia, ma anche neurochirurgia, ortopedia e urologia fino alla chirurgia toracica.
Investimenti e modelli di integrazione multidisciplinare sono stati accompagnati da un processo di riorganizzazione che ha interessato l’intero dipartimento. La prima riguarda la informatizzazione e l’integrazione digitale. Infatti, dopo la cartella informatizzata, attiva già dal 2006 nella chirurgia toracica e in quella vascolare, nel mese di febbraio la Cardiologia, attualmente diretta dal responsabile di Emodinamica Marcello Dominici, ha completato il processo di informatizzazione di tutte le attività, estendendo in soli due mesi il sistema informatico integrato già in uso per l’archiviazione e refertazione delle procedure di Emodinamica, prima all’Aritmologia e poi alle altre attività clinico-strumentali di area cardiologica (visite cardiologiche, consulenze, ecocardiografia, ecocardiografia transesofagea, eco-stress, prove da sforzo, controllo e programmazione pacemaker, ecc.). Oggi la Cardiologia di Terni è tra le poche in Italia ad avere una simile organizzazione informatica.
Inoltre, su indicazione regionale, in questi ultimi mesi la Direzione aziendale ha iniziato a rimodulare l’organizzazione, intervenendo sulle cosiddette strutture semplici e strutture semplici dipartimentali (SS, SSD) in cui si articolano le attività all’interno delle strutture complesse e dei dipartimenti. E’ il caso dell’Aritmologia che è stata ricondotta nell’ambito della struttura complessa di Cardiologia, cui naturalmente afferisce, ma che mantiene inalterata l’attività specialistica e l’offerta in termini di tecniche eseguibili e di dispositivi impiantabili, in piena integrazione con tutte le discipline di area cardiovascolare. Per rispondere quindi ad alcuni timori recentemente diffusi a mezzo stampa, al di là dei centri di costo e delle autonomie gestionali che sono cose che riguardano i dirigenti, il servizio di aritmologia continuerà a svolgere la sua funzione di produrre utili per l’azienda e soprattutto utilità per i pazienti.
Non è previsto alcun depotenziamento del dipartimento, su cui anzi l’Azienda ha sempre mostrato di voler investire e a cui ha anche riconosciuto un incremento del budget di oltre il 10% su base annua. “In base a questi presupposti e all’andamento dei livelli futuri di attività, – aggiunge Fiore Ferilli – non possono essere escluse nuove rimodulazioni ma sempre e comunque ispirate all’implementazione delle alte specialità del Dipartimento. L’attività della cardiologia interventistica e aritmologica è già aumentata nei primi tre mesi del 2019 del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2018 e anche le procedure cardiochirurgiche stanno seguendo lo stesso trend in aumento”.
“Rispetto al progetto di riorganizzazione, – conclude il dottor Ferilli – un importante aspetto che dovrà essere sviluppato nel prossimo futuro sarà anche l’accorpamento dell’intero dipartimento cardio-toraco-vascolare, ovvero la collocazione in spazi attigui o addirittura condivisi di tutti gli elementi che lo compongono, presumibilmente al sesto piano, al fine di garantire all’utenza un livello ancora più elevato di assistenza per la chirurgia vascolare e non solo”.