Terni, 05 ottobre 2018 – L’immuno-oncologia e le nuove terapie a target molecolare stanno facendo ottenere ottimi risultati per quanto riguarda la cura e le aspettative di vita di coloro che sono colpiti da cancro del tratto genito-urinario, in Italia circa 200 persone ogni giorno. Proprio per fare il punto sulla situazione e condividere le principali novità terapeutiche internazionali emerse nell’ultimo anno, più di 150 medici specialisti, tra cui alcuni esperti di rilievo internazionale, il 27 e 28 settembre si sono riuniti a Terni nell’ambito del sesto convegno internazionale in oncologia genito-urinaria WTC-GU (6th World Top Communications of the year in Genito-Urinary Oncology) organizzato da Sergio Bracarda, direttore dell’Oncologia medica dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, insieme ad Ernesto Maranzano, che dirige la struttura di Radioterapia oncologica di Terni.
Ogni giorno in Italia oltre 200 persone si ammalano di tumore al tratto genito-urinario e si riscontra un aumento di casi di cancro alla prostata, al rene e alla vescica, insieme a quello più raro del testicolo, anche per l’avanzare dell’età media degli italiani. “Sono patologie oncologiche per le quali abbiamo ottenuto risultati importanti in termini di sopravvivenza e anche di miglioramento della qualità di vita dei pazienti – rassicura il dottor Sergio Bracarda, segretario scientifico dell’evento – grazie anche all’arrivo di nuovi farmaci e combinazioni terapeutiche”.
Tra le principali innovazioni troviamo sicuramente l’immuno-oncologia e le nuove terapie a target molecolare. In particolare, l’immuno-oncologia è una terapia che stimola il nostro sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali e combatterle. Studi recenti dimostrano come l’immunoterapia sia efficace sia per il tumore del rene sia per quello della vescica. “Ultimissime ricerche – spiega il dott. Bracarda – stanno aprendo nuove ed interessanti prospettive per l’immuno-oncologia anche nel trattamento di alcuni casi di tumore prostatico avanzato. In Europa, l’Italia e l’Umbria – prosegue Bracarda – sono all’avanguardia per quanto riguarda l’assistenza ai pazienti colpiti da tumori genito-urinari. Lo dimostrano chiaramente i dati relativi alla sopravvivenza che sono superiori alla media continentale. Tuttavia molta strada resta ancora da percorre soprattutto per quanto riguarda le forme di cancro più gravi. Non bisogna quindi abbassare la guardia e proseguire nell’incentivare la ricerca per trovare nuove armi terapeutiche, come stiamo facendo a Terni”.