Milletrecento nuovi casi Alzheimer in territorio Usl 1

Milletrecento nuovi casi Alzheimer in territorio Usl 1
Alla vigilia della XXII giornata mondiale per l’Alzheimer (21 settembre), il 19 settembre nella Sala dei Notari di Perugia (ore 8,30-13) si terrà un evento informativo e formativo dal titolo “La malattia di Alzheimer: gestione di un fenomeno socio-sanitario sul territorio” per ricordare “chi non ricorda” e cercare di dare delle risposte concrete a tutti coloro che direttamente o indirettamente sono coinvolti nella gestione del fenomeno socio-sanitario delle demenze. L’evento è organizzato dall’Associazione A.M.A. Umbria, in collaborazione con la USL Umbria 1, la Regione Umbria e il Comune di Perugia.

Si calcola che nella USL Umbria 1 siano attualmente oltre 6700 i soggetti affetti da demenza, con un’incidenza di oltre 1300 nuovi casi per anno. Per far fronte a questo fenomeno in continua crescita, la direzione della USL Umbria 1 ha istituito un gruppo operativo aziendale con l’obiettivo di coordinare le attività specificamente dedicate alla gestione delle demenze.

La scheda – La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (il 54% dei casi) e rappresenta uno dei problemi più rilevanti della sanità pubblica in quanto causa di disabilità nella popolazione, in particolare in quella anziana, con un rilevante impatto socio-sanitario. Infatti, comporta l’alterazione e il declino progressivo e globale delle funzioni cerebrali e cognitive (memoria, ragionamento, pensiero, linguaggio, orientamento) e il deterioramento della personalità e della vita di relazione. La malattia di Alzheimer esordisce nella maggior parte dei casi dopo i 65 anni, con una prevalenza che raddoppia ogni cinque anni, arrivando a interessare circa una persona su tre dopo gli 80 anni.

Dati epidemiologici – Secondo l’ultimo rapporto mondiale Alzheimer si stima che nel 2015 le persone affette da una forma di demenza siano 46,8 milioni a livello mondiale di cui circa 1 milione e 300 mila in Italia. In considerazione del progressivo allungamento della vita media e dell’aumento della quota di soggetti anziani, tale cifra è destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni, fino a raggiungere 74,7 milioni di persone nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050.

Il rapporto mondiale Alzheimer 2015 sottolinea inoltre che il 58% di tutte le persone con demenza vive attualmente in Paesi a reddito medio o basso e che il costo globale della demenza è destinato a raggiungere 1000 miliardi di dollari nel 2018.

Di qui la necessità di far diventare la riduzione del rischio di demenza una priorità esplicita nelle attività dell’Organizzazione mondiale della sanità, includendo azioni chiare, collegate a obiettivi e indicatori specifici. Secondo l’ISS in Italia i nuovi casi di Alzheimer nel 2015 sono stati 269mila e i costi ammontano a 37,6 miliardi di euro.

Il programma del 19 settembre 2015 – L’evento si aprirà con gli interventi del sindaco di Perugia Andrea Romizi, del direttore generale della USL Umbria 1 Giuseppe Legato e dell’assessore alla sanità della Regione Umbria Luca Barberini cui seguirà una breve presentazione a cura della presidente dell’associazione A.M.A. Umbria Goretta Morini. A seguire Nicola Vanacore dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma presenterà il piano sanitario nazionale per le demenze, mentre il responsabile del servizio interdistrettuale dei disturbi cognitivi della USL Umbria 1, Alberto Trequattrini, parlerà della gestione territoriale delle demenze.

Tra i temi affrontati rientrano anche l’evoluzione longitudinale dei sintomi della malattia di Alzheimer (Gianfranco Spalletta, IRCCS Santa Lucia, Roma) e le terapie non farmacologiche delle demenze (Giovanni Bonelli, Università di Siena). Dopo la tavola rotonda che coinvolgerà il direttore sanitario della USL Umbria 1 Diamante Pacchiarini e i direttori dei Distretti sanitari della USL Umbria 1, le conclusioni saranno affidate a Emilio Duca, direttore regionale per le politiche di salute e coesione sociale.

Curiosità – Nel mondo i costi globali della demenza risultano cresciuti del 35% rispetto al 2010. “Se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, – scrive il 2 settembre scorso la Federazione Alzheimer Italia – sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi)”.

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