Si è tenuta oggi 6 novembre, al Centro Servizi Camerali “Galeazzo Alessi” (via Mazzini, 9), la seconda giornata del workshop “Energie Positive” promosso e organizzato dalla Fondazione Italianieuropei. La mattinata, divisa in due sessioni, ha affrontato i temi: “L’Efficienza energetica” e il “Sistema industriale e le tecnologie per l’energia”.
L’incontro sul tema dell’efficienza energetica, moderato da Antonio Maria Mira di Avvenire, è stato introdotto da Henri Baguenier, amministratore del Fondo di investimento Novenergia II. Nel suo intervento Baguenier ha spiegato come nella storia dell’energia i cambiamenti siano stati sempre lenti ed ha illustrato le cifre di produzione di energia a livello mondiale. “I combustibili fossili hanno fatto sempre la parte del leone – ha ricordato – e l’energia finale è dovuta ad un consumo preponderante di combustibili fossili. Bisogna però valutare come a livello mondiale venga utilizzata l’energia.
I paesi ricchi hanno un impiego più intensivo, rispetto ai paesi in via di sviluppo, nonostante questo in paesi con lo stesso livello di sviluppo è possibile notare una differenza procapite di consumo. Ad esempio, il consumo energetico in Russia è superiore a quello dell’Unione Europea. Per quanto concerne le previsioni per il 2030, se ci atteniamo alle condizioni odierne, si dovrebbe prevedere un netto aumento del fabbisogno e se ci basiamo su questo scenario la situazione non risulta delle migliori, con conseguenti problemi anche a livello climatico. Nel 2050, se la popolazione mantenesse il tenore attuale, il consumo risulterebbe di ben 12 volte superiore a quello odierno. Quindi la problematica principale consiste nel migliorare l’efficienza energetica.
E’ necessario un cambiamento di organizzazione in tutti i mercati energetici, poiché oggi ci si basa solo su modelli di mercato regolati da domanda ed offerta. L’Europa sta facendo qualcosa: basti ricordare che negli ultimi trenta anni la crescita economica dell’UE è stata del 70%, con un aumento dell’utilizzo di energia solo del 6%. Questo perché siamo riusciti a separare la crescita economica dal consumo energetico. Bisogna infine ricordare gli importanti obiettivi dell’Unione Europea per i prossimi anni in merito alle fonti rinnovabili, alla riduzione di emissioni di Co2 e in merito all’efficienza energetica”.
Alessandro Clerici di Confindustria ha affrontato l’importanza dell’efficienza energetica nell’ambito di una politica energetico-ambientale. “L’efficienza energetica dovrebbe essere il pilastro fondamentale della politica energetica del Paese per permetterci di raggiungere gli obiettivi del 20–20-20 imposti dall’Unione europea. I principali risultati dello studio di Confindustria – ha chiarito Clerici – ci dimostrano con dati e fatti come l’efficienza energetica non sia un costo per il paese, ma un’importante opportunità che porta vantaggi sia alle casse delle Stato che all’intero sistema Paese, che vedrebbe ridurre i consumi di materie prime energetiche e quindi la dipendenza dall’estero.
Le emissioni di Co2 e i relativi costi porterebbero nel decennio 2010-2020 la creazione di circa un milione di posti di lavoro. Affinché questo scenario risulti possibile occorre da parte delle Istituzioni definire una politica di incentivi per avviare il circolo virtuoso, ma soprattutto, risulta importante una comunicazione ed un’informazione diffusa ed efficace. Il successo dell’efficienza energetica dipende, infatti, da un cambio fondamentale della cultura delle imprese e dei singoli che inizi a pensare in termini di costi del totale ciclo di vita e non solo di investimento iniziale (sul quale tutti si concentrano trascurando la vita del prodotto/sistema).
A portare la propria esperienza Andrea Maria Nicola Costa, Responsabile Vertical Marketing e Smart Service della Business Unit public Sector di Telecom Italia e Lorenzo Pagliano, Direttore del gruppo di ricerca sulle tecnologie e i programmi per l’efficienza energetica alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Infine, a conclusione di questa prima sessione, l’intervento di Giampaolo Valentini dell’ENEA che ha affrontato il tema attuale delle detrazioni fiscali del 55% come esempio di efficienza energetica nel settore residenziale, ha ricordato la scadenza di dicembre per le detrazioni e la possibilità di richiesta e rinnovo per gli anni a venire dimostrandone la convenienza.
La discussione è proseguita con la sessione dedicata al “sistema industriale e le tecnologie per l’energia”: a confronto esponenti di aziende del settore, come Gianluigi Angelantoni amministratore della Angelantoni Industrie SPA, Diego Percopo, amministratore delegato HFV, e docenti universitari come Luigi de Paoli, professore ordinario di Economia dell’energia e di Economia ambientale all’Università Bocconi di Milano, e Cesare Pozzi, condirettore del Master in Management e regolazione per l’energia sostenibile della LUISS “Guido Carli”.
“Come azienda siamo oggi orientati all’energia solare – ha dichiarato Gianluigi Angelantoni – e nello specifico al solare termodinamico, con la società Archimede Solar Energy che produrrà i tubi ricevitori solari per il progetto Archimede voluto dal Professor Rubbia. Abbiamo in corso la costruzione a Massa Martana di un nuovo stabilimento che sarà inaugurato a metà del prossimo anno e che avrà a regime una potenzialità di 140.000 tubi annui che corrispondono a circa 250 MW, che darà lavoro ad oltre 200 operatori specializzati.
A lato dello stabilimento ci sarà un nuovo impianto sperimentale solare che servirà a noi per collaudare i componenti e ai clienti per dimostrare il funzionamento della tecnologia. Siamo inoltre operativi nel fotovoltaico con sostituzione dell’amianto dai tetti con pensiline e serre fotovoltaiche. Tutto questo in un’ottica di fare il fotovoltaico in quota per non occupare spazio e territorio che potrà restare a destinazione agricola. La serra, ad esempio, addirittura qualifica lo spazio per le attività agricole e per le coltivazioni anche di pregio. In questa nuova ottica la serra è vista non come consumatrice di energia ma come produttrice.”