Dimostrare che anche soggetti con varie patologie possono e anzi dovrebbero svolgere attività sportiva, adeguata alla personale situazione clinica, e incentivare lo sport nella prevenzione primaria e secondaria di alcune malattie sono i macrotemi che verranno affrontati il 20 e 21 novembre al Park Hotel di Ponte San Giovanni nel corso di un congresso promosso e organizzato dai servizi di Medicina dello Sport di Perugia, Cardiologia pediatrica e Cardiologia Diagnostica e Riabilitazione Intensiva della USL Umbria 1, in collaborazione con l’ospedale Le Torrette di Ancona, il Meyer di Firenze e il Royal Children Hospital CMFT di Manchester.
“Sport e attività fisica possono e anzi dovrebbero essere praticati da tutti – spiega il dottor Bruno Stafisso, responsabile della Medicina sportiva di Perugia e coordinatore scientifico del congresso – comprese le persone affette da qualche patologia, naturalmente con la necessaria consapevolezza e conoscenza di quale sia l’attività più appropriata che ciascuno può praticare in base all’età e alle personali condizioni di salute. L’attività fisica, infatti, non soltanto è uno strumento indispensabile per la prevenzione di numerose patologie ma è ormai riconosciuta come un elemento fondamentale nell’ambito dei percorsi di cura, tanto che nella maggior parte delle malattie cronico-degenerative viene o dovrebbe essere prescritta dai medici ad integrazione o addirittura in alternativa alle terapie farmacologiche”.
Il programma. Nella sessione dedicata alla cardiologia in età adulta e pediatrica (venerdì 20 novembre dalle ore 14,30) gli argomenti verteranno sul soffio al cuore, in particolare quello che merita consulenza ecocardiografica,sul cardiopalmo e sulla pressione arteriosa nel bambino. Seguiranno gli interventi inerenti ai nuovi anticoagulanti orali e all’ipertensione nello sportivo, ai casi in cui l’ergonometria lascia dubbi, all’alimentazione nei soggetti cardiopatici, all’attività sportiva e ai nutraceutici (sostanze alimentari che hanno benefici sulla salute) in soggetti con alterazioni di lipidi nel sangue (dislipidemie).
Il giorno successivo (sabato 21 novembre dalle ore 8,30) la sessione di ortopedia e traumatologia farà un focus sulle patologie e la traumatologia della colonna vertebrale, sull’attività sportiva appropriata per chi è stato sottoposto a protesi di anca e ginocchio, sulle patologia della caviglia, sui traumi acuti dell’apparato muscolo-scheletrico, e su un nuovo approccio chirurgico per risolvere l’alluce valgo. Deficit della crescita nell’età evolutiva,attività fisica e cefalee, sindromi epilettiche e disturbi alimentari tra stili di vita e mode pericolose saranno i temi affrontati nell’ambito delle discipline di neurologia, endocrinologia e angiologia, mentre nella sessione di oncologia, pneumologia ed ematologia sarà dato spazio ai benefici dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento delle neoplasie e nei pazienti affetti da fibrosi cistica, emofilia, malattie respiratorie croniche e tabagismo e in quelli in trattamento per emopatie e sottoposti a trapianto di midollo osseo.
Il congresso si concluderà con le esperienze della Usl Umbria 1 nell’ambito dei progetti realizzati per promuovere l’attività fisica come vera e propria ‘medicina del futuro’: Piedibus, prescrizione dell’attività fisica nelle diverse patologie, percorsi terapeutici e progetto ‘Medici in palestra’.
L’idea di affrontare un tema così attuale come lo sport nelle diverse patologie ed effettuare un parallelismo tra varie realtà è stata appoggiata dal Ministero della Salute, dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia, dalla Federazione Regionale Medici Pediatri, dalla Federazione Italiana Medicina dello Sport e dall’Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali. Il congresso si rivolge ai medici chirurghi, infermieri, biologi, dietisti, fisioterapisti, psicologi, assistenti sanitari, tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.