Assisi, 10 dicembre 2014 – La cura e l’assistenza del paziente anziano, fragile e polipatologico, è al centro di un convegno che si svolgerà all’Hotel Cenacolo di Santa Maria degli Angeli, Assisi il 13 dicembre 2014 (ore 8,45-17). Voluto dalla FADOI Umbria (Federazione Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), il convegno vuole fare il punto sulle problematiche che sono legate al crescente numero e complessità dei pazienti anziani ricoverati nei reparti di medicina, mettendo insieme competenze cliniche, riabilitative, infermieristiche e amministrative di tutte quelle figure professionali coinvolte in prima linea nell’assistenza a questo tipo di pazienti. Un percorso multidisciplinare che dall’ospedale coinvolge anche la rete assistenziale territoriale e che andrebbe seguito alla luce di principi etici che mettano al centro la dignità del soggetto anziano quale specchio della civiltà di un’intera società.
“Il progressivo allungamento della vita media nei paesi occidentali – spiega Paolo Verdecchia, presidente della FADOI Umbria e direttore della Struttura Complessa di Medicina dell’ospedale di Assisi – accanto ad aspetti indubbiamente positivi, sta ponendo problemi emergenti sia di tipo clinico che sociale. Il soggetto anziano è spesso cardiopatico e può presentare ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica acuta e cronica, aritmie cardiache e problematiche di tipo venoso. La terapia dell’ipertensione arteriosa nel paziente anziano è diversa da quella del giovane e pone spesso seri problemi: da un lato questa comporta una chiara riduzione del rischio di ictus cerebrale, ma purtroppo può anche accompagnarsi a fenomeni di ipotensione ortostatica che possono indurre cadute a terra e fratture, ad alto rischio di allettamento, morbilità e mortalità”.
Un altro tema caldo da affrontare al convegno sarà quello della fibrillazione atriale, un significativo fattore di rischio per ictus cerebrale e mortalità. Ma si parlerà anche di malattie endocrine come il diabete mellito, perché anche la terapia del diabete nel paziente anziano pone vari interrogativi, molti dei quali non risolti, e di broncopneumopatie croniche, che nel soggetto anziano sono comuni e causa importante di mortalità e disabilità.
Il convegno, che vedrà confrontarsi numerosi professionisti medici da tutta l’Umbria (USL 1, USL 2 e Aziende ospedaliere di Perugia e di Terni), prevede una tavola rotonda per illustrare il percorso assistenziale dall’ospedale al territorio alla quale parteciperanno, tra gli altri, il direttore regionale della Sanità e della coesione sociale Emilio Duca e il direttore del Distretto sanitario dell’Assisano Gigliola Rosignoli, e una breve lettura magistrale sulla dignità e l’etica del paziente anziano a cura di don Elio Bromuri, rettore della Chiesa dell’Università e vicario episcopale per la cultura dell’Università degli Studi di Perugia, introdotta da Fausto Santeusanio, professore ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Perugia.
Una volta che l’inquadramento diagnostico e terapeutico in ambiente ospedaliero ha fatto il suo corso, il soggetto anziano dovrebbe essere rimandato al proprio domicilio, ma non sempre è possibile terminare adeguatamente i cicli terapeutici e riabilitativi necessari e la famiglia potrebbe non essere attrezzata per gestirli. “Di qui l’esigenza prioritaria, cui sta rispondendo la sanità umbra, – sottolinea il direttore generale della USL Umbria 1 Giuseppe Legato – di ottimizzare l’offerta dell’assistenza domiciliare e delle strutture sanitarie (RSA, Hospice…) che si prendano cura di questi soggetti, cercando di riabilitarli ed assisterli nel modo migliore”.