2 dicembre 2022 (Luigi Campi) – Nel punto più alto del centro storico di Amelia sorge una torre a dodici facce. Attualmente ha funzione di Torre civica comunale ma la sua particolare struttura (è alta 40 metri e ha un perimetro di circa 32) e la sua posizione (domina tutta la Valle Amerina circostante) induce a pensare che sia nata come torre di avvistamento, che aveva anche lo scopo di affermare l’autorità ecclesiastica di fronte ai Liberi Comuni. Infatti faceva parte del complesso architettonico episcopale della città ed era la torre campanaria della Cattedrale di Santa Firmina, una torre nella cui forma dodecagonale si è voluto vedere un richiamo ai dodici Apostoli. Nel corso dei secoli ha subito vari rimaneggiamenti. Dall’esterno si vede chiaramente che è stata innalzata durante epoche diverse: la parte inferiore, la più antica, è formata di materiale di recupero di epoca romana e altomedievale, anche con frammenti architettonici decorativi. A questa segue un tratto databile al XII secolo con bifore e trifore che sono state murate o per sicurezza o per rendere più stabile la costruzione. Infine la parte superiore, la più alta della torre, ha subito un rifacimento nel 1641. Fino ad allora scoperta, fu chiusa per collocarvi cinque campane, di cui una con una scritta in gotico, e recintata con grandi finestre ad arco dalle quali si può spaziare tutt’intorno sui Colli Amerini. All’interno, un camminamento della larghezza sì e no di 40 centimetri, permette di arrivare in cima e godersi lo spettacolo della campagna circostante, ma anche del centro cittadino e della cinta muraria con le sue Porte. Da lì tutto era controllabile, specialmente in periodi in cui era necessario che tutto fosse controllato. Al suo esterno, nella parte più bassa, vicino alla porta d’accesso c’è una targa che permette di stabilire la sua fondazione “ANO DNI ML”, ovvero “nell’anno del Signore 1050”.