Nei giorni scorsi la USL Umbria 1 ha organizzato, insieme al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, un corso teorico-pratico di tre giorni per consolidare la collaborazione nella gestione dell’emergenza sanitaria nella zona rossa, quella zona operativa di massima pericolosità dove è avvenuto un disastro o incidente collettivo. Durante il corso, che si è svolto all’Istituto Superiore Anticendio di Roma, il Centro di Alta Formazione del Corpo dei Vigili del Fuoco, il personale sanitario e quello dei Vigili del Fuoco hanno simulato due maxiemergenze (incidente stradale ed esplosione) con operazioni di soccorso coordinate in sinergia.
“Un’iniziativa senza precedenti in termini di coordinamento e di armonizzazione delle forze e delle risorse in campo coinvolte – ha commentato il dottor Manuel Monti, responsabile scientifico del corso – nata dall’esigenza di consolidare la standardizzazione delle principali procedure legate alla gestione delle macroemergenze in un paese che è stato spesso teatro di eventi catastrofici di un certo rilievo ma dove, nonostante tutto, l’attenzione al problema sanitario connesso alla maxiemergenza e alla catastrofe è emersa solo recentemente”.
In particolare il personale sanitario del Pronto Soccorso di Assisi – che da anni lavora attraverso uno dei principali centri di formazione per l’emergenza-urgenza presenti in Italia, quello di Marsciano – ha preparato tutta la parte pratica del corso con la collaborazione della CRI Lazio, dei tecnici di laboratorio dell’ANTEL, della Polizia di Stato, della sezione umbra del Corpo Sanitario dell’Ordine di Malta. A livello pratico il personale dei Vigili del Fuoco ha eseguito nella zona rossa il Triage Start, uno dei sistemi di Field Triage più utilizzati al mondo per selezionare i soggetti coinvolti nell’emergenza sanitaria, e ha trasportato i feriti in condizioni di sicurezza attraverso l’utilizzo dei presidi utilizzati dal personale sanitario presente. È stata inoltre allestita una mostra con barelle e materiali che sono stati utilizzati anche recentemente, durante il trasporto di alcuni pazienti con patologie altamente infettive.
Tra i principali argomenti trattati nel corso degli interventi: linee di intervento sul luogo del reato o attentato con simulazione di evento terroristico (Antonio Grande, medico capo della Polizia di Stato e direttore della Sezione Indagini), comunicazione e futuro del Web nella gestione comunicativa del rischio e Social Media Emergency Management (Paolo Dante Ferraris, disaster manager), concetti di base della medicina delle catastrofi sulla gestione dell’area di contenimento e sul riconoscimento e la valutazione delle vittime in un disastro di massa; psicologia, comunicazione nei contesti d’emergenza (Franco Cocchi, direttore del Centro Formazione della Usl Umbria 1); leadership nell’emergenza (Francesco Borgognoni, direttore DEA della Usl Umbria 1); metodo CSCATT sviluppato dalla NATO (Manuel Monti, dirigente medico dell’ Usl Umbria 1) e biocontenimento (Marco Lastilla del Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare).
Il corso è si inserisce nell’ambito di un pacchetto di iniziative con cui l’USL Umbria 1 si impegna a garantire all’Istituto Superiore Antincendi dei Vigili del Fuoco percorsi formativi in ambito sanitario, nell’ottica di un interscambio di informazioni e conoscenze, che hanno, come sottolineato anche dal direttore dell’ISA Stefano Marsella, l’obiettivo di rendere omogenee alcune procedure da eseguire in stretta collaborazione in modo da rendere la risposta alle maxiemergenze più forte ed efficace.