Ogni anno a Spello, in occasione del Corpus Domini, si confezionano dai 1500 ai 2000 metri di tappeti e quadri floreali che si ispirano a motivi religiosi.
L’usanza di onorare la divinità con lanci di materiale floreale o realizzazione a terra di composizioni floreali si perde nella notte dei tempi in moltissimi luoghi, ma a Spello questa tradizione, che si canalizzò nel lanciare, poi posare ad arte sulla sede stradale elementi vegetali, è documentata nell’Archivio del Comune per la prima volta nel 1831. In occasione della visita del vescovo Ignazio Cadolini che avrebbe dovuto prendere possesso della città, il 19 ottobre 1831 fu richiesto dal gonfaloniere Francesco Nicoletti a tutti gli abitanti delle case che si affacciavano sulla via principale, per la quale sarebbe passata la processione con l’alto prelato, di tenere per detto giorno ben puliti, e sgombri da ogni macerie, i rispettivi tratti di strada dirimpetto alle proprie case ed a spargervi in copia dei fiori o verdure […].
Le testimonianze iconografiche relative alle infiorate a Spello risalgono invece ai primi del ‘900: Benvenuto Crispoldi (1886-1923), pittore nonché primo sindaco socialista di Spello raffigurò in un suo dipinto il passaggio della processione del Corpus Domini sull’infiorata.
In poco tempo prese piede a Spello la composizione artistica del tappeto fiorito che trasformò la festa del Corpus Domini in un’occasione gioiosa in cui tutte le famiglie e poi gruppi di infioratori sempre più esperti potevano confrontare i propri lavori e premiare quelli giudicati migliori per abilità tecnica, precisione e creatività.
Organizzata per quaranta anni dalla Pro Spello e poi dall’Associazione “Le Infiorate di Spello”, con il patrocinio della Regione e degli Enti locali, la manifestazione richiama migliaia di visitatori e turisti: dal 2007, per l’occasione, 80-100mila persone arrivano ogni anno a Spello tra il sabato e la domenica.
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