Cure palliative domiciliari, al via il potenziamento

In arrivo nuovi protocolli di integrazione con gli ospedali e consulenza telefonica h24 del medico

Cure palliative domiciliari, al via il potenziamento

La USL Umbria 1 sta avviando il processo di potenziamento e riorganizzazione del servizio di cure palliative domiciliari per tutte quelle persone affette da patologie ad andamento cronico-evolutivo, come ad esempio quelle tumorali, per le quali non esistono terapie ovvero sono inadeguate o inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita.

Dall’analisi della situazione attuale delle cure palliative domiciliari nei 6 distretti della Usl Umbria 1, dove i pazienti presi in carico sono stati 923 nell’anno 2014 e 788 nei primi nove mesi del 2015, risulta che il servizio di cure palliative domiciliari soddisfa molti dei  criteri che la Legge n. 38 del 2010, ritiene cruciali nel determinare la qualità delle cure erogate (istituzione  formale  di una Rete Locale di Cure Palliative, articolazione organizzativa afferente ad un centro di coordinamento aziendale dell’Unità di Cure Palliative, presenza di medici palliativisti dedicati che impiegano almeno il 75% del proprio impegno orario all’interno del servizio, infermieri dedicati,  e redazione di un piano assistenziale individualizzato).

Ma per il direttore generale Giuseppe Legato e per il coordinatore aziendale dell’Unità di cure palliative Riccardo Rossetti esistono ampi margini di miglioramento. Infatti, le cure palliative domiciliari sono garantite sette giorni su sette nelle fasce orarie diurne attraverso l’assistenza diretta di operatori dell’equipe, mentre nelle restanti fasce orarie l’assistenza h24 viene garantita, in quasi tutta l’Azienda, con la pronta disponibilità di infermieri dedicati. Ora l’Azienda sta definendo dei protocolli per garantire anche la consulenza telefonica di un medico palliativista h24.

“L’obiettivo – sottolinea Giuseppe Legato – è quello di migliorare e uniformare su tutto il territorio il livello di erogazione del servizio di cure palliative per pazienti assistiti a domicilio, con interventi di riorganizzazione, che potranno essere realizzati nell’anno 2016 per lo più a isorisorse, garantendo in modo omogeneo su tutto il territorio la continuità assistenziale anche nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi”.

In primo luogospiega Riccardo Rossetti si ritiene fondamentale estendere la reperibilità medica h 24, formalmente istituita solo nel Distretto Alto Chiascio, a tutto il territorio della USL 1;  a tal fine l’Azienda sta valutando la possibilità di attivare una reperibilità telefonica h24 per tutti i Distretti, tramite accordi formalizzati con la Continuità assistenziale e il 118 e per mezzo di supporti informatici dedicati (tablet e/o smartphone compatibili con il sistema Atl@ante in uso nella nostra regione) da mettere a disposizione del medico di turno, che così potrà visualizzare on-line il progetto assistenziale già redatto e fornire consigli telefonici”.

Inoltre, per il 2016 sono previsti l’implementazione di nuovi protocolli di integrazione tra la Rete locale di cure palliative  e gli ospedali della USL  1, l’Hospice e  l’Azienda ospedaliera di Perugia, unitamente alla formalizzazione di protocolli operativi con medici di medicina generale/pediatri di libera scelta per i pz assistiti sia a domicilio che in strutture residenziali (RSA, RP).

Con l’occasione la direzione aziendale ringrazia per il costante e crescente impegno la medicina del territorio e tutte le associazioni Onlus che supportano questo delicato servizio mettendo a disposizione anche medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi e volontari. “Un contributo fondamentale, quello delle associazioni,ha rimarcato Giuseppe Legatoche, se diffuso capillarmente come si sta tentando di fare,  è anche un indicatore di qualità di tutto il sistema sanitario regionale”.