DALL’ALMANACCO BARBANERA LE BUONE PRATICHE PER UN NUOVO ANNO NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’
Spello, 6 dicembre 2021 (Luigi Campi) – Giunto alla sua 260esima edizione, lo storico Almanacco Barbanera è tornato in edicola e in libreria per dispensare anche nel 2022 curiosità e consigli per il buon vivere quotidiano nel segno della sostenibilità, spaziando per il meteo e per le feste, per i proverbi e per i fenomeni celesti che scandiscono i tempi delle nostre attività.
Almanacco o calendario che sia, il Barbanera dell’anno che verrà è sempre atteso con piacere da chi vuole guardare al futuro con ottimismo, da chi ama la tradizione, da chi coltiva orti o piante e fiori nei giardini o nei balconi in città e da chi va a caccia di curiosità. Ma soprattutto da chi cerca ispirazione e suggerimenti per uno stile di vita sostenibile e consapevole, in armonia con il cielo e con la terra.
Ecologista, ecocompatibile e solidale, il Barbanera è infatti portatore, fin da tempi non sospetti, di valori che oggi sono tornati più che mai di grande attualità. Ambientalista per vocazione, l’almanacco più celebre e longevo d’Italia tramanda buone pratiche e suggerisce un più sano rapporto con la Terra da più di due secoli e mezzo, quando l’ambiente non era ancora un problema emergente per l’umanità. E da allora non ha mai smesso di offrirci spunti per ritrovare il valore delle sane abitudini quotidiane e per fare la cosa giusta al momento giusto, seguendo il ritmo delle stagioni.
Nel 1991 poi è nato anche il Bosco Barbanera: iniziativa che a partire dall’attenzione a situazioni di degrado ambientale si è rivolta anche al sostegno di associazioni, enti e realtà che in tutt’Italia si occupano di disagio e in generale di una nuova qualità della vita. Tutto il mondo che gravita intorno al Barbanera si impegna ogni giorno e più di tutti a dare il buon esempio, rendendo credibile quello che le pagine dell’Almanacco ci raccontano in ogni mese dell’anno: di qui la coltivazione biologica, che ancora oggi si pratica nell’Orto-giardino delle stagioni dove sorgono la redazione e la Fondazione Barbanera 1762, e anche la scelta di stampare con inchiostro a base naturale su carta riciclabile, priva di cloro e prodotta con cellulosa proveniente da foreste reimpiantate.