In occasione della settimana mondiale della tiroide, che si celebra dal 18 al 25 maggio 2015, la USL Umbria 1 ha organizzato due incontri informativi volti a sensibilizzare l’opinione pubblica, e in particolare le famiglie e i giovani, sui crescenti problemi legati alle malattie tiroidee, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi. Gli appuntamenti sono il 25 maggio al Liceo Sesto Properzio di Assisi e il 26 maggio alla Scuola media Colomba Antonietti di Bastia Umbra.
Lo iodio è un elemento essenziale per il funzionamento della tiroide che l’organismo non può sintetizzare da sé, rendendo quindi necessaria la sua assunzione da fonti esterne. L’importanza dello iodio deriva dal fatto che tale elemento rappresenta il “mattone” con cui la ghiandola tiroidea produce gli ormoni. Promuovere il consumo di alimenti arricchiti con iodio, in particolare nell’alimentazione dei neonati, dei bambini e degli adolescenti rappresenta pertanto una priorità.
“La campagna di quest’anno – spiega Giuseppe Murdolo, responsabile del servizio ambulatoriale divisionale di Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione dell’ospedale di Assisi – vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla carenza di iodio nei bambini e negli adolescenti. Tale carenza, se non adeguatamente riconosciuta e rimpiazzata, comporta notevoli rischi di sviluppare non solo malattie tiroidee (come ad esempio il gozzo, ovvero l’aumento di volume della ghiandola), ma anche disturbi che influenzano lo sviluppo neurologico, intellettivo e comportamentale. Per fronteggiare la carenza iodica, che nella nostra regione non è ancora stata del tutto debellata, è fondamentale una regolare assunzione di iodio, attraverso la sostituzione del sale comune con il sale iodato. Inoltre, in gravidanza, quando viene spesso consigliata una riduzione dell’apporto di sale, bisogna sempre consigliare l’integrazione di iodio da fonti diverse dal sale”. In altre parole, se vogliamo realmente bene alla nostra tiroide dobbiamo ‘iodarla’.
In Italia circa il 10% della popolazione generale (più di 6 milioni di persone) soffre di problemi legati alla tiroide. Nell’80% dei casi si tratta di donne di cui un quarto sotto i 40 anni. Tra le malattie della tiroide sono in aumento, in particolare, quelle connesse all’autoimmunità (cioè le tiroiditi autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto), ma anche i tumori, che nelle donne diventano fino a 7-8 volte più frequenti rispetto agli uomini. I bambini o i giovanissimi sono colpiti in minor misura rispetto agli adulti. L’ipotiroidismo congenito interessa circa 1 neonato ogni 1000 bambini; in età puberale, inoltre, un bambino/ragazzo su tre riceve la diagnosi corretta con 12-24 mesi di ritardo.