Giovedì 23 ottobre dalle ore 8,30 alle 18 la Chiesa di Sant’Agostino a Città della Pieve ospiterà un seminario internazionale sul tema dell’obesità, del peso e dei disturbi del comportamento alimentare che sono in costante aumento. L’evento, al quale si sono iscritti più di 300 operatori da tutta Italia e che vede la partecipazione di numerosi esperti italiani e stranieri, è aperto anche al pubblico interessato all’argomento.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità del 2013 in Italia il 3,3% della popolazione generale è affetto da disordini alimentari: un numero elevatissimo che sempre più spesso riguarda, oltre alle giovani donne, bambini sotto i 12 anni, uomini e ragazzi, persone che si ammalano anche in età avanzata. Purtroppo la fascia di popolazione coinvolta si allarga sempre di più e i disturbi sono sempre più variegati e severi.
“Non è un caso che un convegno di tale portata si tenga proprio a Città della Pieve, – commenta il direttore generale della USL Umbria 1 Giuseppe Legato – dove quest’anno la riconversione dell’ex ospedale cittadino ha offerto l’opportunità concreta di potenziare anche il Centro DAI , uno dei fiori all’occhiello, insieme a Palazzo Francisci di Todi, della rete umbra dei servizi dedicati ai disturbi dell’alimentazione che sono in continuo aumento ed evoluzione. Il Centro DAI di Città della Pieve è stato il primo centro pubblico italiano interamente dedicato al trattamento dell’obesità e del disturbo da alimentazione incontrollata (DAI) e costituisce un punto di riferimento nazionale e internazionale di grande rilievo”.
La Regione Umbria, infatti, è stata tra le prime in Italia a completare, secondo le indicazioni del Ministero, una rete di servizi dedicati ai DCA con tutti i livelli di assistenza (ambulatorio, residenza, semiresidenza, ospedale salvavita) e sul suo modello sono sorte altre strutture in Italia (Basilicata, Grosseto, Roma) e a Malta. Inoltre, per contrastare con efficacia i danni che possono derivare alla salute in generala dal sovrappeso e dall’obesità, in Umbria il Servizio Sanitario regionale sta lavorando già da alcuni anni in termini di prevenzione (attraverso la promozione di un corretto rapporto con il cibo e di una sana attività fisica in collaborazione con scuole e comuni e attraverso l’opera di professionisti quali i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale ai quali è affidato il compito di fare una diagnosi più precoce possibile).
Lo Studio PASSI in particolare mette in evidenza che in Umbria, nel 2011, il 32% degli adulti di 18-69 anni risulta in sovrappeso e il 10% risulta obeso: complessivamente quindi più di quattro persone su dieci risulta essere in eccesso ponderale. Dati preoccupanti e in media con le altre regioni italiane. La cura di queste patologie, che prevede un approccio globale alla persona, è molto complessa e può essere garantita da una rete interdisciplinare molto strutturata che solo il servizio pubblico può garantire.