Nelle ultime due settimane all’ospedale di Terni, una mano e un pollice amputati sono stati reimpiantati con successo in due pazienti vittime di infortuni sul lavoro. Si tratta di due interventi ad alta complessità eseguiti dall’equipe del professore Maurizio Altissimi che testimoniano come la chirurgia della mano e la microchirurgia siano una risorsa fondamentale nell’ambito dell’emergenza-urgenza non soltanto per l’Azienda Ospedaliera S. Maria ma per tutta la regione.
La struttura è in grado di eseguire oltre 1.300 interventi chirurgici all’anno, di questi oltre il 30% sono riconducibili a lesioni traumatiche (fratture, lesioni tendinee, nervose, vascolari e cutanee). Gli interventi di alta specialità eseguiti in urgenza per lesioni complesse e reimpianti sono oltre 100 all’anno, in pazienti provenienti spesso da altre regioni. Oltre il 50% di queste lesioni sono causate da infortuni sul lavoro.
“Unico centro umbro di chirurgia della mano – spiega il direttore generale Andrea Casciari – la struttura richiama pazienti dall’intero territorio regionale ed è punto di riferimento anche per il centro Italia per l’alta specialità e per le prestazioni di pronto soccorso, per le quali lavora in pronta reperibilità h24, come dimostrano anche i due interventi di reimpianto eseguiti nei giorni scorsi”.
Il caso più recente è quello di lunedì 24 febbraio, che ha coinvolto un ragazzo di Terni di 23 anni: la sua mano è rimasta intrappolata in un macchinario utilizzato nella miscelazione di mangimi che ne ha provocato l’amputazione, con gravissime lesioni vascolari, nervose e scheletriche, oltre a una grave emorragia. Il paziente è stato prontamente sottoposto a un lungo e complesso intervento chirurgico dai medici del reparto di Chirurgia della Mano (dottori Braghiroli, Talamelli, D’Abbondanza) e dai dottori anestesisti De Masi e Scarcella. L’intervento, in cui sono state utilizzate avanzate tecniche microchirurgiche, ha consentito di ristabilire la circolazione sanguigna nella mano amputata e di riparare tutte le strutture vitali per il funzionamento della mano stessa (arterie, vene, ossa e nervi). Il ragazzo verrà dimesso nei prossimi giorni, il suo circolo arterovenoso è stabile e si può prevedere nei prossimi mesi un soddisfacente recupero funzionale.
Sabato 15 febbraio un altro complesso intervento di microchirurgia aveva consentito di reimpiantare con successo il pollice completamente amputato di un uomo di Narni di 54 anni che si era infortunato mentre tagliava la legna. Anche in queste amputazioni, che coinvolgono le dita, è necessario riparare arterie, vene e nervi di dimensioni microscopiche.
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