20 gennaio 2023 (Luigi Campi) – Giòmici è una piccola frazione del comune di Valfabbrica, dove nel 2020 si contavano solamente sei abitanti. Il posto, però, è suggestivo, trovandosi su una collina dalla quale si domina la valle del fiume Chiascio. Spesso oggetto di contesa tra i vari feudatari e le vicine città, nella seconda metà del XII secolo fu donato da Federico Barbarossa ai monaci benedettini di San Donato di Pulpiano in quel di Gubbio.
Nel 1378 il castello, insieme ad altri del contado eugubino, si ribellò a Gubbio. Quando Giòmici fu occupato, un fante chiamato Petruccio di Ciuccio da Villamagina, rifiutò di arrendersi e si rifugiò in una torre merlata. Due mesi durò l’assedio finché il nemico, stanco di aspettare, ordinò che la torre fosse demolita. Insieme alla torre crollò anche Petruccio che cadde sul tetto di una casa confinante. Fatto prigioniero, venne anche torturato. Il 20 agosto 1380 il Comune di Gubbio, in riconoscimento del valore dimostrato in quell’occasione, lo ricompensò con 15 fiorini d’oro.
Un’altra storia parla di un misterioso tesoro che si sarebbe dovuto trovare sul Monte della Dea, lungo la strada romana che da Giòmici porta a Gualdo Tadino. Qui recenti scavi archeologici hanno portato alla luce alcune semplici tombe di tegole, come si usava un tempo per la povera gente e per i soldati. Poiché gli scavi furono considerati dalla popolazione locale una scusa per cercare un fantomatico tesoro, il luogo fu chiamato Campo del tesoro. Ora il Castello di Giòmici, elegantemente restaurato, ospita un agriturismo, ma si dice che ospiti anche un fantasma.
Si chiama Gastaldo il nostro fantasma un po’ fuori dalle righe. Infatti si dice che sia gentile con chi è gentile e rispettoso con lui e con gli spazi del castello, mentre diventi dispettoso con chi non si comporta correttamente. Alcuni dicono di averlo visto riflesso su un vetro della finestra, altri di averlo sentito ridere nel buio degli archi di pietra.