Portonovo (Ancona), 10 marzo 2024 – Sono state più di 150 le persone, tra discenti e relatori, che hanno partecipato al convegno dal titolo “Management delle Aziende Sanitarie. Regioni a confronto. Focus Ast Ancona – Usl Umbria 1”, che si è tenuto giovedì 7 marzo a Portonovo di Ancona. Presente, per portare i saluti iniziali, il direttore generale dell’Usl Umbria 1 Nicola Nardella. L’evento, che ha visto come referenti scientifici Andrea Caprodossi (responsabile Servizio Farmaceutico Usl Umbria 1) e Chiara Rossi (direttore Uoc Farmacia ospedaliera Ast Ancona), ha puntato a promuovere il confronto tra manager, professionisti e istituzioni locali sulla gestione della sanità al tempo del post pandemia e ad utilizzare quanto appreso nella fase più critica dell’emergenza Covid-19 per sostenere i processi di innovazione basati sul coinvolgimento e l’interazione continua con il territorio e le sue istituzioni. Durante il convegno si è messo a confronto il modello organizzativo di due regioni, tra loro molto vicine fisicamente ma anche molto lontane sull’organizzazione sanitaria.
Il focus è stato sulle Aziende territoriali Ast Ancona e Usl Umbria 1, sovrapponibili per bacino di utenza e caratteristiche, allo scopo di migliorare reciprocamente i sistemi organizzativi dell’offerta sanitaria, cogliendo gli scenari di criticità ed opportunità, in questa fase di rimodellamento storico. Durante l’iniziativa si sono condivisi studi, ricerche, osservazioni, risultati di indagini interne alle due aziende, ma anche progetti e buone pratiche presenti su tutto il territorio con l’obiettivo di avviare un dialogo su più temi importanti con i diversi stakeholders coinvolti in ambito sanitario per migliorare l’efficienza e la qualità dei processi.
“Quella che si è tenuta a Portonovo – commenta il direttore Nicola Nardella – è stata un’occasione utile di confronto tra le realtà di due regioni su temi di grande importanza con l’obiettivo di dare vita ad un percorso comune, fatto di idee e strumenti di condivisione di ‘provenpractices’, per l’implementazione di nuovi e condivisi modelli assistenziali”.