L’abitudine al fumo è dura a morire in Umbria. È quanto emerge dai dati resi noti dal Servizio di epidemiologia della Usl Umbria 1, alla vigilia della giornata mondiale contro il fumo, che sono in linea con quelli di tutto il territorio regionale e si attestano sopra la media nazionale. Infatti, dalle ultime rilevazioni dei sistemi di sorveglianza di popolazione Passi 2015-2018 e Passi d’argento 2016-2017 risulta che una persona su 3 tra i 18-69enni fuma abitualmente, mentre il 50% non fuma e il 20% ha smesso di fumare. La situazione non cambia tra le persone ultra64enni dove la quota di fumatori (12%), sebbene minore, è comunque più alta della media nazionale.
Il fumo di sigaretta è più frequente fra i 18-49enni, tra gli uomini (35%), tra coloro che hanno un livello di istruzione medio e riferiscono maggiori difficoltà economiche. Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto. L’analisi del trend temporale per gli 11 anni di rilevazione disponibili mostra una sostanziale stabilità del dato nel tempo, fenomeno in controtendenza con quanto avviene a livello nazionale dove invece si assiste ad una costante diminuzione del fenomeno.
Preoccupante anche l’uso della sigaretta elettronica, che conferma il territorio ai primi posti con percentuali superiori alla media nazionale.
I 18-69enni che tentano di smettere di fumare non sono numericamente trascurabili: più di 1/3 dei fumatori ha tentato di smettere nei 12 mesi precedenti l’intervista, restando almeno un giorno senza fumare. Solo una bassa quota (9%) raggiunge l’obiettivo e riferisce di aver smesso di fumare da più di 6 mesi.
Chi riesce in questo tentativo dichiara di averlo fatto perlopiù senza alcun ausilio (80%), 1 persona su 7 dichiara di aver smesso con l’utilizzo della sigaretta elettronica, scarso invece il ricorso a farmaci o cerotti e raro il ricorso ai servizi o ai corsi offerti dalle Asl.
Nel territorio di competenza della Usl Umbria 1 l’85% dei 18-69enni riferisce che il divieto di fumo è rispettato nei locali pubblici da loro frequentati e il 92% che il divieto di fumo è rispettato sempre o quasi sempre sul luogo di lavoro.L’esposizione al fumo passivo in ambito domestico è ancora rilevante: il 71% degli intervistati dichiara che nella propria abitazione è rispettato il divieto di fumo; un’abitudine mantenuta anche fra coloro che vivono in case in cui sono presenti minori di 15 anni, dove il 79 % dichiara di rispettare il divieto di fumo. Sia il numero di luoghi in cui vige il divieto di fumo che delle case libere da sigarette è nettamente inferiore alla media nazionale.