Terni, 30 novembre 2018 – E’ iniziata ieri la prima fase dei lavori che interessano l’Oncologia medica dell’ospedale di Terni e con l’occasione, a tre mesi dall’inizio del suo incarico, il dottor Sergio Bracarda fa il punto sullo stato di riorganizzazione e di adeguamento strutturale della struttura e sullo scenario che si apre con l’apertura del Centro Clinico di Fase 1 all’ospedale di Terni che dall’inizio dell’anno darà accesso a farmaci particolarmente innovativi non ancora disponibili sul mercato.
Prima di entrare nel merito dell’attività clinica e di ricerca, il messaggio che vuole veicolare il dottor Bracarda è che l’attenzione alle esigenze del paziente oncologico, in termini sia di accoglienza che di comfort, è prioritaria per tutta l’Azienda e lo dimostra il fatto che, nonostante il progetto di ampliamento della sala d’aspetto abbia subito dei rallentamenti imprevisti per motivi tecnici derivanti dalla relazione geologica, non si è mai smesso di cercare e lavorare a soluzioni capaci di migliorare l’organizzazione complessiva dei servizi e degli spazi attualmente disponibili.
Adeguamento strutturale, primo step. “Proprio per questo motivo – dice il dottor Bracarda -nei tre mesi passati è stato condiviso e approvato dalla direzione aziendale un piano di ristrutturazione degli spazi esistenti, relativo cioè a corsia, day-hospital e ambulatori, che consentirà un’utilizzazione degli spazi più efficace e funzionale. Questa fase dei lavori, che durerà circa 30 giorni, prevede interventi volti a rendere i locali più piacevoli e accoglienti, cosa comunque importante per chi ogni giorno trascorre in reparto tante ore e con difficili stati di animo, e, soprattutto, consentirà di iniziare ad organizzazione flussi e percorsi tramite fasce orarie per i prelievi e le terapie e anche orari diversificati per le prime visite e i controlli. L’obiettivo è ridurre i tempi di permanenza dei pazienti per la somministrazione della terapia, ma sempre tenendo presente l’elevatissimo numero di presenze quotidiane tipico di ogni day-hospital oncologico, a maggior ragione se caratterizzato da un elevato tasso di attività multidisciplinare e di ricerca come quello di Terni. In programma c’è anche il rifacimento di alcuni dei bagni presenti, l’apertura di un quarto bagno all’utenza e altri interventi che sono però in parte vincolati all’avvio del più ampio progetto di ampliamento”.
L’ampliamento. La procedura per la realizzazione di un padiglione satellitare per l’ampliamento della sala di attesa dell’Oncologia è particolarmente complessa. “Acquisiti tutti i pareri necessari – spiega il direttore amministrativo Riccardo Brugnetta – in fase di progettazione definitiva è stato indispensabile inserire anche alcune importanti modifiche derivanti dalla relazione geologica, ma una volta ottenuta l’autorizzazione sismica da parte della Regione e avviata contestualmente la procedura di validazione e verifica del progetto esecutivo, l’Azienda avvierà, verosimilmente nel mese di febbraio, la procedura di gara per l’affidamento dei lavori.
Nuove attività. In collaborazione con decine di specialisti ospedalieri e del territorio e varie associazioni di volontariato, stiamo lavorando anche a nuove attività per la presa in carico a 360 gradi del paziente oncologico, cui si aggiungono la progressiva estensione dell’attività dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari a tutte le patologie oncologiche e l’istituzione di gruppi di ricerca. “Nella nuova sala di attesa inoltre troverà sede anche l’Accoglienza Oncologica, – spiega Bracarda – un servizio previsto dalla Rete Oncologica Umbra, che stiamo condividendo con le varie associazioni di volontariato che operano nella struttura”.
Nuovi farmaci sperimentali. Ma ciò che apre nuovi importanti scenari è l’attivazione del Centro Clinico di Fase 1, che consentirà ai pazienti in cura a Terni di avere a disposizione farmaci sperimentali o trattamenti combinati altamente innovativi non ancora disponibili sul mercato. L’attività sperimentale di fase 1 inizierà concretamente da gennaio 2019 e farà dell’Oncologia ternana (non solo medica) un centro di qualità e di riferimento nazionale ed internazionale. “Va tenuto presente – aggiunge il dott. Bracarda – che l’apertura del Centro Clinico di Fase 1, sottoposto a monitoraggio da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ha reso necessario mettere a punto anche un sistema gestionale altamente efficiente, elemento di qualità non sempre e non direttamente percepibile dai pazienti, che garantisca efficienza e continuità nell’organizzazione amministrativa, nel data management e nel quality control dei Protocolli clinici di ricerca e traslazionali attivi nel centro, il cui numero è semplicemente triplicato nel corso degli ultimi mesi”. In tempi brevi si metterà a punto anche un programma di formazione continua del team medico, infermieristico e di supporto sui nuovi trattamenti disponibili, vera mission di un moderno reparto di Oncologia.