Usl Umbria 1, prevenzione cardiovascolare

Alimentazione e stili di vita al centro di un congresso sugli scenari futuri in epatologia

All’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino il 5 aprile dalle ore 9 alle 18 si svolgerà un convegno sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, prima causa di morte in Europa e nel mondo occidentale. L’evento, aperto anche ai cittadini, è organizzato dalla unità operativa UTIC e Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio Gualdo Tadino della USL Umbria 1, diretta da Sara Mandorla. L’obiettivo di questa giornata di studio e confronto è quello di valutare quanto si può ottenere con un progetto di salute che si articoli attraverso il controllo dei fattori di rischio, l’aderenza al trattamento terapeutico, l’informazione, l’educazione sanitaria e il cambiamento dello stile di vita: un risultato eccellente, a basso costo se paragonato a quello del trattamento intensivo, non aggressivo e persino piacevole per chi segue un centro di riabilitazione e prevenzione.

Parteciperanno all’incontro numerosi specialisti dalla regione tra i quali Temistocle Ragni e Claudio Cavallini, e anche da fuori regione come Raffaele Griffo, Massimo Uguccioni, Aldo Maggioni, Carmine Pizzi. Chiusi i lavori prettamente scientifici, alle ore 17 la dottoressa Sara Mandorla, la direttrice del distretto Alto Chiascio Anna Rita Comodi e la psicologa Antonella Micheletti incontreranno i cittadini e le associazioni Amici del Cuore e A.N.A.CA in una tavola rotonda. Al termine verrà offerto un pane con particolari caratteristiche alimentari “antistress”.

“Ogni anno in Italia 135-150mila individui sono colpiti da un evento coronarico acuto, – spiega Sara Mandorla – e di questi 45mila sono fatali e causa di morte. La recidiva di un evento cardiovascolare è inoltre ancora alta, il che è inevitabile se non si fa nulla per prevenirla. Dal 1980 al 2000 la mortalità per malattia coronarica per 100mila abitanti si è dimezzata, e ciò è dovuto, in misura equivalente, sia al miglioramento del trattamento dell’evento acuto e delle sue complicanze, sia al controllo dei fattori di rischio coronarico. L’American Heart Association (AHA) ha posto come obiettivo per il 2020 per la popolazione americana non solo la riduzione di un ulteriore 20% della mortalità cardiovascolare e stroke, ma anche l’aumento del 20% della salute cardiovascolare. Non a caso le ultime quattro linee guida americane, a novembre 2013, sono tutte dedicate alla prevenzione”.

“Anche noi – prosegue la dottoressa Mandorla – oltre che prevenire la malattia cardiovascolare o ridurre gli eventi dopo un fatto acuto, dovremmo attivare progetti che abbiamo come fine quello di guadagnare salute cardiovascolare. La validità scientifica dell’approccio riabilitativo e preventivo, insieme ai costi contenuti, dovrebbero far considerare la prevenzione delle malattie cardiovascolari come componente essenziale del programma assistenziale per il paziente cardiopatico”.

L’evento ha il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Gualdo Tadino, Comune di Gubbio, ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), ANCE (Cardiologia Italiana del Territorio), ARCA (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali), GICR/IAPR (Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva).