Sanità in Alto Tevere, illustrate le attività e i progetti per il Presidio Ospedaliero. Il 27 settembre all’ospedale di Città di Castello il direttore generale della USL Umbria 1 Andrea Casciari ha fatto un bilancio della sanità in Alto Tevere insieme al direttore sanitario Pasquale Parise, al direttore del presidio ospedaliero Silvio Pasqui e al direttore del distretto sanitario Alto Tevere Daniela Felicioni. Presenti anche i sindaci di Città di Castello, Luciano Bacchetta, e di Umbertide, Marco Locchi.
Avviato inoltre l’adeguamento dell’organico medico: dopo la nomina del direttore della struttura complessa di nefrologia, l’assunzione di una unità medica in ostetricia e la stabilizzazione di varie unità mediche, si provvederà ora alla copertura altri posti e alla stabilizzazione di alcuni posti di medico e di tutti i posti da infermiere coperti con contratti di lavoro a tempo determinato.
L’ammodernamento tecnologico in Alto Tevere ha comportato un investimento di circa 3milioni 300mila euro per apparecchiature in gran parte già acquisite e collaudate (per esempio, lo spirometro con cabina e un dispositivo laser per la chirurgia oculistica a Città di Castello e un nuovo apparecchio per radiologia tradizionale ad Umbertide,) o per la quali sono già in fase di conclusione le relative procedure di gara (come il nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia e la nuova TAC a Città di Castello).
Dal punto di vista organizzativo l’intervento più impegnativo è la riorganizzazione del percorso senologico con l’attivazione della Breast unit, che comporta l’istituzione di 8 posti letto di degenza ordinaria e la centralizzazione dell’attività chirurgica sia neoplastica che ricostruttiva all’ospedale di Città di Castello, la decentralizzazione dell’attività ambulatoriale pre e post chirurgica sul territorio, un’area ambulatoriale nella nuova palazzina e la formazione di due gruppi oncologici multidisciplinari (GOM) per l’area Sud e Nord. Il 1 ottobre il nuovo percorso sarà avviato in via sperimentale per essere attivato in via definitiva a gennaio 2017.
Nel rispetto del DM 70/2015 e successiva DGR 212/2016 sulla riorganizzazione delle rete ospedaliera, si sta inoltre lavorando all’adeguamento dell’ospedale, che interessa principalmente l’attivazione della terapia subintensiva, il potenziamento dell’area post acuzie con nuovi posti letto a Città di castello e a Umbertide, l’attivazione di altri posti letto in OBI, il teleconsulto con l’Azienda ospedaliera di Perugia per neurologia e neuroradiologia, l’attivazione del day service medico e la realizzazione di una shock room presso il pronto soccorso di Città di Castello. Inoltre, a ottobre prenderà il via il progetto pilota per l’identificazione digitale del paziente che prevede la cartella clinica elettronica e l’informatizzazione della terapia con braccialetto.
Comincia a dare i primi segnali positivi il piano aziendale di contenimento dei tempi di attesa avviato a fine giugno, che ha comportato interventi sulle aree particolarmente critiche con incremento degli orari di utilizzo delle apparecchiature e delle ore di specialistica ambulatoriale e libera professione ospedaliera. “In due mesi – ha detto il direttore generale Andrea Casciari – sono già visibili i primi miglioramenti per alcune prestazioni: per esempio a Città di Castello la visita neurologica è passata da 260 giorni a 25, la visita endocrinologica da 236 giorni a 20, mentre per l’ecodoppler si è passati da 230 giorni a 20. E dal 1 luglio, inoltre, per l’esame senologico è stata attivata la presa in carico da parte del servizio, che ha già consentito il recupero dei tempi d’attesa entro i limiti previsti”.
Sul territorio si è lavorato in particolare alla riorganizzazione e alla semplificazione del percorso di assistenza protesica (1299 accessi per 3083 ausili assegnati solo nel primo semestre 2016) con l’attivazione di un pool unico di operatori che potrà garantire continuità, uniformità ed equità assistenziale su tutto il territorio. Grande attenzione anche al potenziamento dei percorsi di accesso ai servizi distrettuali attraverso la riorganizzazione integrata degli sportelli di anagrafe sanitaria e di prenotazione e l’ottimizzazione dei punti unici di accesso dei Centri di Salute per tutte le prestazioni socio-sanitarie.