All’ospedale Santa Maria di Terni dal 18 luglio è entrata a regime la Discharge Room, un servizio dedicato ai pazienti in fase di dimissione volto a migliorare la gestione dei posti letto all’interno delle unità operative di degenza. Il nuovo modello organizzativo è stato presentato il 20 luglio dal direttore generale Maurizio Dal Maso e dal direttore sanitario Sandro Fratini insieme alla responsabile del SITRO (Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Ospedaliero) Agnese Barsacchi.
“Contrastare il fenomeno dei letti aggiunti in corsia e degli appoggi in altri reparti – ha spiegato il direttore generale Maurizio Dal Maso – è stato uno degli interventi prioritari che questa direzione ha voluto mettere in campo sin dall’inizio del suo mandato, ed ha comportato, oltre all’allestimento di un ambiente dedicato, l‘attivazione di uno specifico percorso organizzativo di predimissione che coinvolge in generale tutte le unità operative di degenza e in particolare il SITRO, la Lungo Degenza post-acuzie e il Pronto Soccorso. Lo scopo è quello di facilitare la fase di dimissione dei pazienti dai reparti di degenza, liberare più celermente i posti letto e ridurre i tempi di attesa in Pronto Soccorso, garantendo nel contempo il comfort e la sicurezza dei pazienti dimessi”.
Il modello organizzativo della Discharge room si applicherà prioritariamente a tutti quei pazienti dell’area medica, per lo più anziani, deambulanti o in carrozzina, che per lasciare l’ospedale alla dimissione devono attendere il trasporto a cura dei familiari o delle ambulanze, per esempio, per il trasferimento in RSA. Invece che continuare ad occupare i letti di degenza tali pazienti vengono trasferiti in un ambiente dedicato individuato al quarto piano, presso la Lungodegenza post-acuzie, dotato di 8 poltrone, in cui viene garantito elevato comfort (servizi igienici dedicati, televisore, servizio di ristorazione, piccola biblioteca) oltre che la somministrazione dell’eventuale terapia prescritta.
“In questo modo – ha sottolineato Sandro Fratini – andremo a ridurre i tempi attesa di quei pazienti che dal Pronto Soccorso devono essere ricoverati nei reparti di degenza e che così troveranno posti liberi”. Il direttore sanitario ha poi aggiunto che questo intervento “si aggiunge all’aumento dei posti letto in Lungodegenza post acuzie, che dallo scorso aprile ha già ridotto sensibilmente il fenomeno dei letti nei corridoi, e al potenziamento tecnologico in corso nel Pronto Soccorso, che è il primo filtro per l’accesso alle degenze”.
Ad illustrare nel dettaglio il nuovo percorso organizzativo, con accesso dalle ore 10 alle ore 18 dal lunedì al venerdì, è stata la dottoressa Agnese Barsacchi: “Il reparto di degenza provvede a comunicare la dimissione del paziente al personale della Discharge room il giorno stesso della dimissione o quando possibile il giorno precedente, fornendo anche la tempistica indicativa di permanenza del paziente presso il servizio al fine di garantire un’ottimale programmazione delle poltrone e l’eventuale ordine del vitto. La preparazione del paziente, che prevede la sua vestizione e la rimozione di tutti i presidi (accessi venosi, c.v. ecc.), e il suo successivo trasferimento vengono organizzati dal reparto dimettente, che attiva la specifica cooperativa Cosp Tecno Service “servizio trasporto pazienti”, comunicando alla Cosp e alla Bed Manager l’ora del trasporto concordata con il personale della Discharge room e quindi la disponibilità del letto liberato nel reparto”.
Naturalmente, in caso di insorgenza di complicanze cliniche del paziente, il personale della Discharge room provvederà ad allertare il medico del reparto che ha dimesso il paziente o il medico della continuità assistenziale, che valuterà il paziente e deciderà se può lasciare l’ospedale. Se le condizioni cliniche richiedessero ulteriori approfondimenti il medico si avvarrà delle strutture afferenti al dipartimento di Emergenza Urgenza ospedaliera (Pronto Soccorso) con uscita del paziente dal percorso della Discharge room.