All’ospedale Santa Maria di Terni due pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca e respiratoria sono stati salvati grazie all’utilizzo della procedura di ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO), una tecnica di circolazione extracorporea, usata già da molti anni presso la Cardiochirurgia di Terni, che rappresenta un’evoluzione della metodica di bypass cardiopolmonare. I due pazienti sono stati trattati presso la Terapia Intensiva Post Operatoria (T.I.P.O) cardiochirurgica, diretta da Fabrizio Armando Ferilli, con la stretta collaborazione del direttore del Dipartimento Cardio toraco vascolare Alessandro Pardini e del direttore della struttura complessa di Anestesia e rianimazione Lorenzina Bolli.
Il primo paziente, un 58enne affetto da shock cardiogeno per un grave infarto miocardico, dopo diciotto giorni di trattamento in ECMO, mediante il quale il cuore è “stato messo a riposo”, ha recuperato la funzionalità cardiaca con una terapia farmacologica mirata ed ora è in fase di riabilitazione, in buone condizioni cliniche. Molto più impegnativo il secondo paziente di 36 anni, immunodepresso, con insufficienza respiratoria acuta dovuta a una grave forma di polmonite virale, che è stato trattato con ECMO per ventisette giorni. Durante questi giorni l’ECMO ha funzionato da “polmone artificiale” permettendo al paziente di sopravvivere e di recuperare la totale funzione respiratoria; attualmente anche lui è in riabilitazione in ottime condizioni cliniche.
“La gestione dei pazienti in ECMO è complessa e non è esente da complicanze improvvise, gravi e talvolta fatali. Per questo siamo di fronte a due risultati molto importanti – sottolinea il direttore generale dell’Azienda ospedaliere di Terni Maurizio Dal Maso – realizzati non soltanto grazie all’alta tecnologia disponibile, ma anche grazie alla stretta collaborazione tra i professionisti delle varie strutture sanitarie coinvolte, Cardioanestesia, Cardiochirurgia e Rianimazione, a cui va il sentito ringraziamento della direzione aziendale, unitamente a tutto il personale infermieristico della Terapia intensiva post operatoria cardiochirurgia”.
L’ECMO è una tecnica di supporto vitale dell’apparato respiratorio e cardiaco utilizzata in caso di una grave insufficienza funzionale di uno o entrambi gli apparati. “Sostituisce le funzioni del cuore e del polmone danneggiati da una malattia acuta – spiega il dottor Fabrizio Armando Ferilli – In questo modo il cuore e il polmone possono essere messi “a riposo” e, grazie alle cure e al trattamento farmacologico più indicato, recuperare una funzionalità adeguata raggiunta la quale il trattamento si sospende. Tale tecnica si effettua tramite una pompa che supporta il cuore (cuore artificiale), un ossigenatore a membrana che integra o sostituisce temporaneamente la funzione del polmone (polmone artificiale) e due cannule che prelevano ed infondono il sangue ossigenato”.