Usl Umbria 1, Donne vittime di violenza, al Pronto Soccorso personale presente h24

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In attesa di completare il percorso formativo per tutti gli operatori sanitari di pronto soccorso, ostetricia, ginecologia e chirurgia, l’azienda USL Umbria 1 è già in grado di garantire nei Pronto Soccorso di tutti i presidi ospedalieri la presenza in ogni turno nelle 24 ore di almeno un operatore formato per riconoscere, accogliere e intervenire sulle donne vittime di violenza. E’ questo uno dei traguardi del progetto INTE.G.R.A., finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sviluppato in collaborazione con la Regione dell’Umbria, con l’obiettivo di dare risposte efficaci alle donne vittime di violenza e offrire una prima assistenza omogenea nei servizi di Pronto Soccorso.

“Ciò è stato possibile – spiega il direttore generale Giuseppe Legato – grazie allo sviluppo di un software specifico con cui pianifichiamo nel lungo periodo, in modo informatizzato e automatizzato, i turni di lavoro di tutto il personale che opera nelle strutture di Pronto Soccorso dei nostri ospedali”.

Il software è stato messo a punto, grazie al finanziamento del progetto INTE.G.R.A., da un gruppo di lavoro della USL 1, diretto dall’unità operativa di Formazione del Personale e Sviluppo Risorse, in collaborazione con il partner tecnologico del progetto, che ha specifica e consolidata esperienza nei sistemi avanzati di turnistica ospedaliera. Una sinergia inedita che ha dato vita ad uno strumento innovativo per la gestione delle risorse umane, in quanto capace di condividere in tempo reale tutte le informazioni riguardanti i turni di lavoro.

“Tecnicamente – aggiunge il direttore Legato – avendo contribuito allo sviluppo del software, la USL Umbria 1 è divenuta proprietaria della localizzazione italiana del programma, che mette a disposizione di tutte le altre aziende sanitarie e ospedaliere che ne facciano richiesta, così come già fatto con l’Azienda ospedaliera di Perugia, conformemente alla legge del riuso in ambito informatico e tecnologico e nell’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica”.