Sordità nel bambino e nell’adulto, novità tecnologiche per la diagnosi

Se ne parla il 18 giugno a Terni in un convegno organizzato dalle strutture di Otorinolaringoiatria e Neonatologia-TIN dell’ospedale di Terni

Ultimi sviluppi tecnologici e novità per la diagnosi precoce, la prevenzione e la terapia della sordità nel bambino e nell’adulto. Questi i temi che saranno trattati il 18 giugno 2016 nel convegno organizzato dalle strutture di Otorinolaringoiatria e Neonatologia-TIN (terapia intensiva neonatale) dell’ospedale di Terni, che si svolgerà all’Hotel Garden di Terni (dalle ore 9 alle 14), con l’obiettivo di favorire un aggiornamento e una integrazione tra medici specialisti, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.

La sordità è una patologia che interessa tutte le fasce di età ed è al quarto posto tra le malattie invalidanti a livello globale. La perdita dell’udito nei bambini costituisce un problema socio-sanitario particolarmente grave perché può compromettere un corretto sviluppo psicologico per tutta la vita, pregiudicando o ritardando l’acquisizione e la produzione del linguaggio, rendendo meno efficiente sia il periodo di apprendimento scolastico sia l’integrazione sociale del bambino. Nell’adulto la sordità determina vari gradi di disagio fino all’isolamento sociale nei casi più gravi.

Tra le cause di sordità si individuano fattori genetici e fattori acquisiti nei vari momenti della vita (prenatali, connatali, post-natali). Per questo, programmi di prevenzione volti ad individuare precocemente i neonati a rischio di ipoacusia infantile sulla base dei fattori eziologici sono stati introdotti fin dal 2007 (Joint Committee on Infant Hearing o JCIH). In particolare in Umbria, a partire dal 2010 sono stati attivati dei programmi di screening universale diretti a testare la totalità dei nuovi bambini nati mediante test rapidi e del tutto privi di effetti collaterali quali le otoemissioni acustiche e i potenziali evocati del tronco encefalico.

Presso l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni lo screening audiologico universale, che vede coordinarsi le strutture complesse di Otorinolaringoiatria, diretta da Santino Rizzo, e Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Francesco Crescenzi, ha riguardato dal dicembre 2010 al dicembre 2015 un totale di 5.116 neonati, che rappresentano il 100% dei nuovi nati nei 60 mesi di osservazione. I neonati testati comprendevano 4.492 bambini senza fattori di rischio noti (nati a termine, normopeso, con indice di Apgar superiore a 8) e 624 bambini ricoverati presso l’unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale, nati pretermine o con qualsiasi tipo di patologia evidente alla nascita, considerata con fattore di rischio audiologico. Tra questi, 29 non hanno superato lo screening monolateralmente o bilateralmente e sono stati inviati ad ulteriori iter diagnostico-riabilitativi.

La sordità negli adulti viene invece indagata e trattata presso la struttura complessa di Otorinolaringoiatria mediante la routinaria esecuzione di esami audiometrici, impedenzometrici, otoneurologici e attraverso iter terapeutici chirurgici o riabilitativi secondo necessità. In questo progetto è fondamentale la collaborazione dei pediatri di base e dei medici di medicina generale, sia per recuperare i pazienti che par vari motivi possono perdersi durante le varie fasi dello screening sia per indirizzare e informare i pazienti adulti che ancora oggi, troppo spesso, sono rassegnati a sentire male e non ricercano un corretto trattamento.