Monitoraggio intraoperatorio, accrescere la sicurezza in sala operatoria

risonanza magnetica

Garantire all’attività neurochirurgica livelli di qualità e sicurezza sempre più elevati è l’impegno della struttura dipartimentale di Neurofisiopatologia dell’Azienda ospedaliera di Terni che a tal fine organizza dal 15 al 17 aprile delle giornate formative pratico-teoriche dedicate al monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio in neurochirurgia, una tecnica evoluta che ancora pochi centri in Italia garantiscono e che a Terni è diventata ormai uno standard nel trattamento neurochirurgico elettivo di alcune patologie neurologiche e della colonna vertebrale.

Fondamentale per la diagnosi clinica e strumentale di alcune malattie neurologiche come l’epilessia, sia infantile che dell’età adulta, delle malattie muscolari e del sistema nervoso periferico e centrale, la struttura di Neurofisiopatologia di Terni conta ogni anno circa 2300 elettroencefalogrammi, 1300 elettromiografie, 300 potenziali evocati e 900 visite ambulatoriali. Ma quello che l’ha resa una risorsa insostituibile nell’ambito del trattamento neuro-oncologico e nella neurochirurgia traumatologica, sia cranica che spinale, è l’attività di monitoraggio intraoperatorio (IOM), che consente di controllare la funzionalità di importanti strutture nervose nel corso di un intervento chirurgico, supportando il neurochirurgo al fine di garantire migliori livelli di sicurezza e di efficacia.

“A seguito del forte sviluppo dell’attività neurochirurgica elettiva, degli interventi a paziente sveglio (awake surgery) e anche dell’avvio del protocollo sperimentale di inoculazione di cellule staminali in pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), – spiega il responsabile della struttura di Neurofisiopatologia, Domenico Frondizi – ormai da 4 anni il servizio dispone anche di una sofisticata apparecchiatura che consente il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio in neurochirurgia. Con questo sistema il neurochirurgo è in grado di operare con il massimo grado di sicurezza preservando le funzioni neurologiche monitorizzate, e garantendo gli elevati standard di qualità richiesti alle strutture di eccellenza”.

Rivolto alle numerose figure professionali coinvolte nell’attività (medici anestesisti-rianimatori, neurochirurghi, neurofisiopatologi, neurologi, neuroradiologi, tecnici di neuroradiologia e di neurofisiopatologia, infermier) questo terzo aggiornamento professionale promosso dall’Azienda ospedaliera S. Maria di Terni si svolgerà a Castedilago (TR) dal 15 al 17 aprile con la partecipazione del direttore del dipartimento di Neuroscienze Sandro Carletti, del responsabile della struttura di Neurofisiopatologia Domenico Frondizi e di altri esperti di caratura nazionale come Paolo Costa di Torino, Paola Lanteri di Genova, Riccardo Budai di Udine e Giuseppe de Scisciolo di Firenze.